02/12/2013   Un angelo lotta per la sua battaglia più dura






Un angelo lotta per la sua battaglia più dura.

 

Erano le 17:50 del lontano 29 agosto 1990 quando un piccolo angelo, poco più che ventunenne, apparve sulla pista dello Stadio di Spalato per andare a vincere un po' a sorpresa la sua prima medaglia internazionale del metallo più pregiato, e calpestando il tartan con i suoi piccoli passi, come se passeggiasse su un sentiero cosparso di petali di rose in un bosco finlandese.

 

Alcuni km prima, lungo il percorso, si era consumata la tragedia sportiva di Nadezhda Ryaskina che nel tentativo di sbarazzassi dell'altra italiana in gara Ileana Salvador scacciava lontano da se il Giudice Capo Francese Jean Dahm che le presentava la paletta rossa delle qualifica.

 

In un tripudio di bandiere italiane quell'angelo proveniente dalla Sicilia, piccolo ma bellissimo, era riuscito a capovolgere i pronostici della vigilia, a sfiancare, su un percorso un pò impegnativo e diverso da quelli attuali, la resistenza delle Russe, Svedesi, delle atlete della allora DDR e della compagna di squadra.

Fu il primo di una serie di successi, ai quali poi seguirono il secondo posto ad Helsinki 1994, la vittoria a Budapest 1998 (anche qui dopo una appassionata lotta fratricida in azzurro) dove vedemmo una, a parere di molti, delle più belle Sidoti di sempre, inframmezzate da quella vittoria ai mondiali di Atene 1997, preparati in appena un mese dopo la rinuncia di Rossella Giordano.

 

Questo angelo sta ora lottando la sua battaglia più ardua.

 

Ieri il principale giornale sportivo italiano, "La Gazzetta Sportiva" ha dedicato quasi un'intera pagina ad un incontro della regina dei 10 km. di marcia avvenuto sabato in quel di Lomello, dove ha incontrato studenti delle scuole e gli amici del mondo della marcia.

Marcia Italiana riporta nel link qui sotto l'intero articolo, permeato di grande significato, nel quale Annarita Sidoti regala a tutti noi una grande lezione, noi che a volte ci perdiamo davanti ad un problema risibile, che non troviamo il coraggio di affrontarlo, che non ci ribelliamo e combattiamo le avversità.

 

Annarita, chi oggi ti scrive conserva ancora una piccola cartellina in pelle ricevuta in regalo per il suo compleanno quasi 20 anni fa, che coincideva con una gara di marcia femminile.

Dentro, a penna quasi indelebile benché consunta dal tempo, una frase: "Così anche nel 2000 ti ricorderai di noi: Elisabetta Perrone, Erica Alfridi, Annarita Sidoti".

Non ho mai giudicato, e nemmeno mai giudicherò, senza quello che considero il mio portafortuna e quindi come potrei dimenticarvi, anche se il 2000 è passato da qualche tempo ? 

 

Forza Annarita, vinci ancora, come hai vinto allora: io non posso dimenticare un piccolo angelo che è spuntato dalla porta di maratona dello stadio di Spalato portando il sorriso alla marcia del nostro paese.

 

Grazie !

 

Nicola Maggio

Trieste 2 dicembre 2013

 

 

La Gazzetta Sportiva del 1.12.2013 by Pierangelo Molinaro: clicca qui

 

 

 

Il link sull'edizione on-line della Gazzetta Sportiva: clicca qui

 

 

 

 

 

 

 

Annarita Sidoti guida il gruppo a Spalato 1990