15/06/2017   Discernere fra "sbloccaggio del ginocchio" e "mancanza di contatto con il suolo"






Premessa

 

Le recenti gare di quest’ultimo mese hanno nuovamente riproposto il tema preponderante della differente interpretazione in molte occasioni dell’errore tecnico.

 

Abbiamo analizzato le seguenti gare nazionali ed internazionali in Europa nell’ultimo mese:

- Podebrady: Coppa Europa di Marcia

- La Coruna: IAAF Challenge di Marcia

- Alythus: International race walk Permit Meeting

- Firenze: Campionati Italiani U20 e U23

 

Alle gare prese in considerazione che abbiamo analizzato attraverso le seguenti tabelle, abbiamo anche voluto contrapporre gli ultimi due Giochi Olimpici di Londra 2012 e Rio de Janeiro del 2016 per offrire ai nostri lettori uno strumento di analisi più completo possibile.

 

L’obiettivo finale che ci eravamo posti era quello di cercare di capire le differenze di operatività di una giuria internazionale rispetto ad una nazionale circa la motivazione tecnica dell’errore.

 

 

La storia passata in Italia

 

Chi fa marcia da anni ricorderà che nella seconda metà degli anni “settanta” a cavallo dei Giochi Olimpici di Montreal in Italia si era fatto spazio l’idea dell’accettazione di un tipo di gestualità tecnica che privilegiasse la visibilità dell’errore tecnico dello “sbloccaggio del ginocchio” rispetto a quello meno visibile della “fase di volo”.

Si era arrivati al punto di approvare una modifica nazionale al Regolamento Tecnico Internazionale che tenesse conto di questa peculiarità.

Alcuni atleti di vertice di allora adattarono immediatamente la loro tecnica a questa fantasiosa interpretazione della norma Italiana, ma questo costò loro una serie di squalifiche nelle gare internazionali quasi immediata.

 

Il compianto Pino Dordoni, sempre molto saggio e pragmatico, ci fece riflettere sull’errore storico di mettere in pratica delle differenti regole ancorché in sole gare nazionali, che poi non potevano venir accettate a livello internazionale. Questo tipo di scelta si trasformava da buona fata in cattiva strega e si ritorceva immediatamente sul nostro atleta quando varcava in confini dell'Italia.

 

La norma italiana venne, dopo quasi due anni, cancellata e si tornò ai due canoni fondamentali di errore: la mancanza di contatto con il suolo e lo sbloccaggioi del ginocchio.

 

 

L’evoluzione temporale

 

La marcia di allora era però ben diversa da quella di oggi.

Un occhio di un giudice attento riusciva ancora a cogliere anche una fase di volo, cosa che oggi ben difficilmente si riesce a fare e si sta appunto discutendo di utilizzare “l’occhio elettronico” per mettere tutti gli atleti allo stesso livello, ma la sua applicazione non è ancora ai nastri di partenza.

 

La marcia dei nostri giorni porta però alcuni atleti spesso a commettere entrambi gli errori rispetto a quella del passato nella quale con inferiori velocità e frequenze si poteva ancora percepire una netta differenza tra i due tipi di errore tecnico.

Oggi più che mai due atleti che nella loro progressione presentino un gesto tecnico con una fasae di volo ed altresì un impatto con la gamba avanzante al suolo piegata, vengono diversamente valutati dalle giurie, mentre ciò non dovrebbe avvenire.

 

Arriviamo alle gare prese in considerazione che abbiamo analizzato attraverso le seguenti tabelle.

 

 

 

Gara Partenti

Totale

Red Cards

Red Cards

per "sbloccaggio"

% sul

totale

Red Cards

per "sospensione"

% sul

totale

             
Rio de Janeiro and 
London
Olympic Games (§)
265 189 37 19,6% 152 80,4%
             
Podebrady
European Cup (§)
195 103 50 48,5% 53 51,5%
La Coruna
IAAF Challenge
115 64 23 35,9% 41 64,1%
Alythus
Permit Meeting
34 14 7 50,0% 7 50,0%
             
Sub-Totale 344 181 80 44,2% 101 55,8%
             
Firenze
Italian U23-U20
74 53 50 94,3% 3 5,7%

 

(§) Abbiamo estrapolato la gara della 50km in quanto essendo una gara nella quale normalmente il numero delle red cards per "sbloccaggio" è maggiore per la propria tipicità della gara.

 

 

Riproponiamo ora la tabella includendo anche la 50km nelle competizioni in cui si è svolta

 

 

Gara Partenti

Totale 

Red Cards

Red Cards

per "sbloccaggio"

% sul

totale

Red Cards

per "sospensione"

% sul

totale

             
Rio de Janeiro and
London
Olympic Games 
408 299 97 32,4% 202 67,6%
             
Podebrady
European Cup
223 127 70 55,1% 57 44,9%
La Coruna
IAAF Challenge
115 64 23 35,9% 41 64,1%
Alythus
Permit Meeting
34 14 7 50,0% 7 50,0%
             
Sub-Totale 372 205 100 48,8% 105 51,2%
             
Firenze
Italian U23-U20
74 53 50 94,3% 3 5,7%

 

 

Quale che sia la tabella che vogliamo esaminare la disparità tra la media nelle tre gare Europee (e ancor più nei due Giochi Olimpici) dell'ultimo mese e quella in Italia balza evidente agli occhi.

 

Sembrerebbe come essere ritornati alla norma Italiana di cui in apertura, mentre così non è.

 

Francamente non crediamo che la stragrande maggioranza degli atleti Italiani marcino sbloccati (certamente ce ne saranno alcuni), ma il 94,3% ci pare un po' eccessivo, come pure viceversa non possiamo pensare che solamente il 5,7% abbia una fase di volo visibile all'occhio umano.

 

Il problema secondo noi sta nel fatto che in una fase di volo con conseguente arrivo al suolo con il ginocchio sbloccato, l'occhio umano recepisce molto più facilmente, imprimendolo nella mente, il secondo errore, mentre questo a volte è solo una conseguenza del primo. Non è facile decidere quale dei due sia più importante, ma è necessario provarci anche per quanto andremo a dire di seguito.

 

 

La corretta indicazione dell'errore è un fattore prodromico alla sua correzione

 

Ecco quindi che diviene determinante che il giudizio non sia solo un’analisi dell’azione e una percezione di un non corretto modo di incedere, ma dovrebbe essere il più possibile una segnalazione corretta dell’errore commesso.

 

I tanti sbloccaggi segnalati comunemente nelle gare si rifanno certamente alle difficoltà di percezione visiva come precedentemente detto, ma lasciano spesso anche l’amaro in bocca circa una segnalazione che nel dubbio ricade sul ginocchio bloccato.

 

Un atleta ed un tecnico dovrebbero poter usufruire delle migliori informazioni al termine di un giudizio di gara. Ciò non significa che debbano essere obbligatoriamente d’accordo con l’interpretazione del giudice ma, certamente, significa che potranno da un lato lavorare per eliminare eventuali problemi, e dall’altro contare su di un chiaro e specifico insieme statistico per capire come viene giudicato, percepito visivamente e tecnicamente l’atleta.

 

Qui torniamo, volendo e sperando di non sollevare polveroni, sul famoso summary sheet (foglio sommario del giudizio in gara). Il vero utilizzo e l’utilità di questo strumento da parte di allenatori e atleti, dovrebbe essere proprio quello di approfittare di un elemento, o meglio tanti elementi quante sono le gare effettuate,  per poter analizzare la coerenza e continuità di giudizio da parte delle diverse giurie, e non certo per controllare i giudici assolvendo se stessi e giustificandosi con un irrealistico (molto spesso): “tanto ce l’ha con noi”.

 

 
Conclusione
 
 
Appare quindi evidente che inviare il messaggio dello sbloccaggio, quando magari l'errore tecnico potrebbe essere l'altro, comporterebbe anche un mescolamento delle carte per la correzione dell'errore da parte dell'allenatore complicandone ancor più le difficoltà.

 

E' una materia sulla quale tutti dobbiamo riflettere se vogliamo veramente il bene della specialità.

 

Dare il giusto messaggio di errore, significherebbe aiutare di molto l'atleta a migliorare nel futuro: non crediamo che sia un punto al quale si possa rinunciare.