03/07/2017   Robilante (ITA) - Elisa Rigaudo Day






Una domenica di sole ha fatto da contorno a Robilante alla festa d'addio, fra la sua gente, di Elisa Rigaudo.

Una festa diversa dal solito con una passeggiata ecologica che ha abbinato fitwalking ed enogastronomia locale alla quale hanno partecipato oltre 600 persone.

Dopo la festa finale Elisa Rigaudo ci ha lasciato quesa intervista che vale la pena leggere e dalla quale traspare il suo grande spessore umano .

 

 


 

 

 

1.- Come hai vissuto il dopo Rio fino alla decisione che era giunto il momento di smettere?
 
Il dopo Rio non è stato facile e soprattutto non è stato facile accettare che la gara non era andata come speravo.
La condizione era ottima dieci giorni prima, ma qualcosa non ha funzionato nell’ultimo periodo.
Non siamo per fortuna delle macchine noi atleti…
Come dopo ogni “delusione” smaltita, mi sono rimessa in gioco con nuovi obbiettivi.
I giorni passavano, ma il fuoco dentro non c’era più alla ripresa dell’allenamento di marcia.
 
 
2.- Cosa ti lascia la marcia a livello umano? Amicizie occasionali o durature ?
 
La marcia a livello umano mi ha dato modo di conoscere “grandi” persone, belle dentro.
Le amicizie sono iniziate e ancora ora a distanza di vent’anni esistono lontane e vicine.
 
 
3.- Rimpianti ?
 
Assolutamente no.
Ho scelto di fare quello che mi piaceva la marcia e ho avuto la possibilità di dire “basta così”.
 
 
4.- Definisci con tre aggettivi i tre allenatori più importanti per i tuoi successi: Mario Bianco, Sandro Damilano e Patrizio Parcesepe.
 
Mario Bianco: Appassionato (colui che mi ha trasmesso i valori dello sport)
Sandro Damilano: Ambizioso (numero uno al mondo sul lato tecnico e grande motivatore)
Patrizio Parcesepe: Speciale (colui che ha saputo darmi quel qualcosa di nuovo e di diverso di cui ha fine carriera avevo bisogno)
 
 
5.- Cosa hai odiato (se lo hai odiato) nel training di uno e dell’altro ?
 
Non ho odiato nulla di nessuno, ma a volte la troppa tranquillità di Mario, l’istintività di Sandro e i silenzi di Patrizio non li capivo.
 
 
6.- Per quattro o più stagioni ti sei allenata con Liu Hong.
Come sono stati i vostri rapporti ? Ti ha mai fatto capire che averla sconfitta a Pechino era stato per lei cocente.
 
I rapporti con Liu Hong purtroppo  non sono stati mai di confronto per mancata comunicazione nella lingua.
Abbiamo sempre avuto un reciproco rispetto nell’allenarci insieme e durante la vita oltre allenamento è sempre stata gentile nei modi.
Pechino forse è stato per lei una sconfitta, ma poi i successi sono arrivati e si è rifatta abbondantemente.
 
 
7.- Ora Liu Hong aspetta un bambino, che consigli le daresti circa il rientro alle gare.
 
I consigli a una super atleta come lei sono assolutamente superflui …
 
 
8.- La gara che rifaresti tale e quale come l’hai fatta
 
Sicuramente il Mondiale di Daegu 2011, alla fine della gara mi sono detta “brava Elisa”: era un quarto posto !!!
 
 
9.- La gara che rifaresti in maniera totalmente diversa
 
Il Mondiale di Pechino 2015 rallentando all’arrivo delle ammonizioni per evitare una squalifica. L’istinto mi ha giocato un brutto scherzo.
 
 
10.- Hai voluto l'addio alle gare in una maniera diversa.
Lontano dai clamori, fra la tua gente, con una bellissima passeggiata di fit-walking alla quale erano presenti oltre 600 persone. Spiegaci il perché di questa scelta e soprattutto se secondo te è una scelta da esportare anche verso altri tuoi colleghi che prima o poi si avvieranno sulla stessa strada.
 
Il mio addio alle gare è stata una grande festa perché con il sorriso ho lasciato l’attività agonistica.
L’idea era quella di stare in mezzo alla gente che per tanti anni davanti alla televisione mi ha tifato. Questo volevo soprattutto.
Fare una passeggiata enogastronomica in luoghi (arrivo alla chiesa del mio matrimonio) a me cari è stata alla portata di tanti…grandi e piccoli.
Anche perché credo che il connubio race walking-fitwalking si nel futuro da esportare e spero che alche altri facciamo come me.
 
 
 
 
11.- Il tuo rapporto con I giudici incontrati negli anni: odio, amore, indifferenza, cameratismo, amicizia ?
Faresti il Giudice di marcia ?
 
Il mio rapporto con i giudici è sempre stato rispettoso per il loro ruolo, anche quando mi hanno alzato la paletta rossa a Pechino 2015.
La famiglia della marcia in giro per il mondo è piccola: è un mondo nel quale ci si conosce tutti e terminate le gare non è difficile vedere assieme a festeggiare, atleti, allenatori e giudici.
A Royal Leamington nel 2000 al mio esordio in nazionale assoluta fu proprio così, e da allora le cose non sono cambiate: meno male, siamo più umani e meno automi. E’ bello così.
Il giudice di marcia ?
Ma perché no…sono dell’idea che quando giri una pagina ne devi poi scrivere un’altra. Vedremo. 
 
 
 
 
Gli ospiti d'onore: Maurizio Damilano (9), Nicola Maggio (360) ed Elisa Rigaudo (1)
in un momento della passeggiata eno-gastronomica
 
 
 
 
Gli ospiti d'onore: Maurizio Damilano, Franco Arese, precedente Presidente della Fidal ed Elisa Rigaudo
 
 
 
 
 
Gli ospiti d'onore: Franco Arese, precedente Presidente della Fidal, Elisa Rigaudo eultimo a destra Mario Bianco, il primo allenatore di Elisa Eigaudo