14/07/2017   Perché è difficile trovare delle fotografie dove si veda realmente la flessione del ginocchio






L'argomento proposto recentemente sulle reali percentuali dello sbloccaggio del ginocchio ha interessato Antonio Amigo, ricercatore dell'Università di Barcellona.

 

Proponiamo al riguardo un suo intervento corredato esplicativamente da alcune fotografie-grafici realizzate per l'occasione di una riunione con tutti i giudici di marcia della Catalogna (ESP).

 

Inutile dire che Marcia dal Mondo ringrazia Antonio Amigo per la collaborazione offerta in quest'occasione per chiarire quest'interessante argomento.

 

 


 

 

Nella marcia di Elite di alto livello (compresi gli atleti delle categorie U20 e U23) praticamente tutte le red cards di flessione sono dei falsi positivi, e pertanto erronee.

E’ questa la ragione per la quale è molto difficile (salvo eccezioni) trovare una foto in cui si vede realmente una flessione del ginocchio.

Diciamo che per un errore di giudizio il giudice tende sempre a sovrastimare la flessione del ginocchio e a sottovalutare la perdita di contatto.

 

E’ molto facile che percezione visiva della gamba piegata si mantenga nella retina del giudice fino a dopo il momento finale richiesta dalla regole (verticale) quando la gamba era in realtà abbastanza estesa al momento del contatto. Inoltre con stile attuale nella marcia, la gamba si estende solamente poco prima del contatto, e valutare proprio quel momento è molto difficile visivamente. 

 

 

 

 

 

Quindi ci sono sempre molte più red cards per flessione del ginocchio che effettive flessione del ginocchio.

 

D'altra parte, osservare con assoluta certezza la perdita di contatto è qualcosa di irraggiungibile per l'occhio umano con gli elevati ritmi attuali. 

Per questa ragione, all’opposto dello bloccaggio del ginocchio, i giudici tendono sempre a rilevare una minore perdita di contatto rispetto a quella che nella realtà accade.

 

Vediamo ora in cifre: un passo di un marciatore può durare circa 250ms. (1/4 di sec.). Il tempo relativo alla perdita di contatto è normalmente solo di circa il 10-12% della durata complessiva del passo.

"Trovare” visivamente quel breve periodo di tempo di volo è estremamente difficile per l'occhio umano.

D'altra parte, un giudice "vede" normalmente una gamba piegata del marciatore per almeno il 66% del tempo totale del passo, e solo per il 30-33% la vede completamente estesa (il tempo dall’attacco del tallone al suolo fino alla posizione verticale). 

 

 

 

 

Con lo stile moderno di marcia, questo tempo di gamba estesa si accorcia ancora di più, e pertanto la “sensazione” della gamba piegata è quella che comunque va a prevalere nel cervello del giudice, in quanto la sua retina non gli permette anche di "vedere"  il momento dell’attacco del tallone al suolo.

Vale a dire, di questo 30% di gamba estesa reale, l'occhio del giudice “si perde” più o meno un ulteriore 10% per semplice "inerzia visiva della retina", questo 10% corrisponde proprio al periodo dell’attacco del tallone al suolo.

 

 

 

 

 

Ricevere informazioni dettagliate sulle caratteristiche e le peculiarità della retina dell'occhio umano e le sue capacità "reali" per osservare e/o apprezzare qualcosa dovrebbe essere una parte fondamentale della formazione dei giudici di marcia.

Ciò in quanto la tempistica delle infrazioni che si verificano nella marcia attuale, sono ai limiti della valutazione visiva umana.

 

 

Antonio Amigo - Barcelona

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Version espanola)

 

 

 

 

En nivel élite (incluidas categorías sub-20 y sub-23) prácticamente todas las tarjetas rojas por flexión son falsos positivos, son erróneas. 

Por eso es muy difícil encontrar una fotografía donde se vea esa flexión realmente. 

Digamos que el error en el juicio por parte de los jueces tiende siempre a sobreestimar la flexión y a subestimar la pérdida de contacto. 

 

Es muy fácil que la percepción visual de pierna flexionada se mantenga en la retina del juez hasta instantes después del talonamiento, cuando en realidad esa pierna estaba absolutamente extendida en el momento del contacto.

Además en el estilo actual de marcha, la pierna solo se extiende justo antes del contacto, y apreciar justo ese momento es imposible visualmente.

 

 

 

 

 

 

Por eso siempre hay muchas más tarjetas rojas por flexión que flexión real. 

 

Por otro lado, observar con absoluta certeza la pérdida de contacto es algo inalcanzable para el ojo humano con los ritmos actuales tan altos. 

Por eso los jueces siempre tienden a ver menos pérdida de contacto de la que está ocurriendo en la realidad.

 

Con cifras: un paso de un marchador puede durar aprox. 250ms. (1/4seg.). El tiempo de pérdida de contacto es de aprox. solo un 10-12% del tiempo total de duración del paso. 

"Encontrar" visualmente ese periodo tan corto de tiempo de vuelo es extremadamente difícil para el ojo humano. 

Por otro lado, un juez "ve" flexionada la pierna del marchador durante al menos un 66% del tiempo total del paso, y solo un 30-33% la ve extendida o recta (el tiempo desde el talonamiento hasta la vertical del cuerpo). 

 

 

 


 
 

 

En estilo moderno de marcha, ese tiempo de pierna extendida aún se acorta más, por tanto la "sensación" de pierna flexionada es la que va a prevalecer en su cerebro, pues su retina tampoco le permite "ver" en ningún caso el instante mismo del talonamiento. 

O sea, de ese 30% de pierna extendida real, el ojo del juez, además, "se pierde" al menos un 10% adicional por simple "inercia visual de su retina", y justo ese 10% corresponde al periodo del talonamiento.

 

 

 

 

 

Recibir información detallada acerca de las características y peculiaridades de la retina del ojo humano y sus capacidades "reales" de observar/apreciar algo debería ser parte fundamental de la formación de jueces de marcha atlética. 

Pues los tiempos en los que ocurren las infracciones en la marcha actual, están en los límites de la apreciación visual humana.

 

 

Antonio Amigo - Barcelona