In un’Italia di parte che gridava allo scandalo domenica 13 agosto quando si compiva l’ultimo giro della 20km donne lungo The Mall;
in quella stessa Italia dove ci si affretta a guardare nei dopo gara fasi di video rallentate per poi postarle nei Social Network come per far evidenziare gli errori di chi giudica e magari giustificare la controprestazione del proprio atleta;
in questa Italia risuona ora, come un macigno, la voce felice di Antonella Palmisano.
"Amo il colore della mia medaglia e sapete perché?
Perché sono stata presente, perché ho vissuto e amato ogni momento. Ok, per più di qualcuno valevo altro, d'accordo, ma per me stessa valgo questo e non vedo l'ora di migliorarmi ancora !!"
"Ed ora condividerei con voi il testo che segue perché rispecchia la mia filosofia di vita."
"Guarda che il mondo non è tutto rose e fiori... è davvero un postaccio misero e sporco e per quanto forte tu possa essere se glielo permetti ti mette in ginocchio e ti lascia senza niente per sempre!!!
Ne io ne tu nessuno può colpire duro come fa la vita perciò andando avanti non è importante come colpisci l'importante è come sai resistere ai colpi come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti... così sei un vincente!!!
E se credi di essere forte lo devi dimostrare di essere forte perchè un uomo è forte solo se sa resistere non se ne va in giro a puntare il dito contro chi non c'entra accusando prima questo e poi quell'altro di quanto sbaglia... i vigliacchi fanno così e tu non lo sei!”.
Ritorna nella nostra mente quel grande insegnamento di Julio Velasco (ARG) nella teoria degli alibi:
“Quando perdemmo a Barcelona 1992 fu perché l'avversario fu più bravo di noi. Punto”.
Brava Antonella, quando sarai mamma, prima o poi, sarai veramente una brava mamma. Credici !
La lezione di Julio Velasco: clicca qui

Sequenza dell'arrivo nella 20km donne (by Jeff Salvage - USA)