14/06/2018   La Coruña “siempre hermosa y fascinante”






La Coruña è una grande città portuale situata sulla costa nordoccidentale della Galizia, in posizione pittoresca su una lingua di terra protesa nell'oceano Atlantico. Possiede dieci chilometri di lungomare, una grande spiaggia ai piedi della città, un centro storico da vedere di giorno e da vivere di notte, animato di bar, locali e movida di strada fino a tardi.  
 
Tra le manifestazioni più suggestive, oltre al Carnevale, che raccoglie una grandissima partecipazione popolare, ci sono la notte di San Giovanni, il 24 giugno, quando città e mare risplendono per centinaia di falò che festeggiano l'arrivo dell'estate, e le Fiestas de Maria Pìta, in agosto, con balli all'aperto, battaglia di fiori e grande spettacolo pirotecnico. 
 
Un’ altra caratteristica manifestazione di questa città di probabile origine celtica,  è il Gran Premio Internacional de Marcha Cantones de A Coruña – Trofeo Sergio Vázquez (dal nome del suo fondatore) giunto quest’anno alla sua XXXII edizione. 
Ogni anno nell’ultimo week-end di maggio o il primo di giugno si danno battaglia sul circuito di 1km. in Avenida da Mariña alcuni fra i migliori specialisti del tacco e punta. 
 
Scorrendo l’elenco dei vincitori delle precedenti edizioni possiamo trovare il gotha della marcia mondiale. Hanno gareggiato sulle strade galiziane campioni olimpici e mondiali come Maurizio Damilano, Ernesto Canto, Andrey Perlov, Daniel Plaza, Robert Korzeniowski, Jefferson Pérez, Jarred Tallent, Miguel Angel Lopez e Wang Zhen, senza dimenticare altri grandi interpreti del tacco e punta come Valentin Massana, Mihail Schennikov, Francisco Fernández, Chu Yafei e Cai Zelin in campo maschile. 
 
Sul versante femminile altrettanto ricco il “parterre de roi” della gara. Ricordiamo, tra le tante: Karry Saxby, Yelena Nikolayeva, Maria Vasco, Susana Feitor, Rita Turava, Kjersti Plätzer, Olga Kaniskina, Olimpiada Ivanova, Liu Hong e le italiane Annarita Sidoti, Erika Alfridi, Elisabetta Perrone e Rossella Giordano. 
 
Nel 1996, nella decima edizione del Gran Premio Cantones, nella capitale Galiziana c’era stata la prima edizione della Coppa Europa. Il fiore all’occhiello dei solerti e infaticabili responsabili, è senz’altro l’organizzazione, nel 2006, della XXII Iaaf World Race Walking Cup. Un’edizione di alto livello con duelli entusiasmanti (Fernández e Pérez nella 20 km. maschile; Turava e Ivanova nella 20 km. femminile; Nizhegorodov e Nymark nella 50 km.) e tempi di buon livello. 
 
Altro momento indimenticabile e da ricordare sull’Avenida da Marina il record del mondo, stabilito nel 2015, dalla cinese Liu Hong sui 20 km. donne.
La gara galiziana gode sempre di ottima partecipazione perchè, a parte la breve parentesi della gara di Dublino, è l’ultima gara internazionale prima delle grandi manifestazioni in programma in Agosto (Olimpiadi, Mondiali, Europei). Le condizioni atmosferiche sono sempre ottimali per permettere buone prestazioni cronometriche, infine il percorso è, certamente, veloce.
 
Anche quest’anno le gare non hanno deluso le attese. In campo femminile monologo della tibetana Qieyang Shenjie, già seconda nei Campionati del Mondo a Squadre a Taicang.  La ragazza cinese ha chiuso con un gran tempo:1:26:28. Tempo che, al netto delle prestazioni ottenute in Russia da Yelena Lashmanova (una a Sochi e l’altra a Cheboksary), in questo momento ancora fuori dalle competizioni internazionali, rappresenta la miglior prestazione mondiale stagionale. Molto bene anche l’ungherese naturalizzata spagnola, Julia Takács (1:27:58) che ha migliorato di quasi un minuto il proprio primato personale. Questo miglioramento, dopo che un mese prima si era cimentata sui 50 km. e veniva da una dura preparazione per la distanza più lunga, dovrebbe far riflettere molti tecnici mondiali su alcune teorie di allenamento. 
 
Molto più combattuta e avvincente la gara maschile che ha visto la vittoria di un pimpante Arévalo (1:19:14). Il campione mondiale di Londra si è così, parzialmente, riscattato dalla delusione avuta a Taicang (12° in 1:23:46). Si è riscattato, dalla brutta gara dei Campionati del Mondo a Squadre, anche il secondo arrivato: lo spagnolo García (1:19:18, primato personale frantumato). Da segnalare il 3° e 4° posto dei giapponesi Noda (1:19:49) e Kawano (1:20:11). I due nipponici non erano nemmeno stati selezionati nella squadra del Sol Levante per i Campionati Mondiali a Squadre. Una dimostrazione di grande solidità, compattezza e forza che ha in questo momento il Giappone.
Unica nota dolente (e notata dagli organizzatori e altri partecipanti) la totale mancanza di atleti italiani. Alcuni hanno preferito gareggiare la settimana dopo ad Alytus (Lithuania).
 
Prima delle gare si è svolta una simpatica cerimonia. Gli organizzatori, per mano del presidente galiziano Isidoro Ornillos Baz , dell’attuale organizzatrice Dolores Rojas Suárez e del fondatore del Gran Premio, Sergio Vasquez, hanno voluto rendere omaggio, con un targa dedicata, al giudice internazionale italiano, Nicola Maggio. Il giudice triestino alla fine dell’anno, per raggiunti limiti di età, terminerà la sua carriera internazionale. 
Come riferito nei quattro vangeli, Gesù pronuncio la famosa frase “Nemo propheta acceptus est in patria sua” in Nazareth in riferimento all’accoglienza piuttosto fredda tributatagli dai suoi conterranei e dal fatto che il suo operato non veniva apprezzato proprio da coloro che gli erano stati più vicini. La toccante e breve cerimonia di La Coruña è l’ennesima testimonianza di quanto sia attuale questa frase.