13/08/2018   Italia: Il bicchiere mezzo vuoto e il bicchiere mezzo pieno






Ci volevano le parole del CT della Nazionale Assoluta dell’Italia, Elio Locatelli, persona che conosciamo benissimo è che dice “pane al pane e vino al vino” senza tanti peli sulla lingua e senza tanti fronzoli di contorno per far conoscere a chi segue la marcia in Italia il problema tecnico che affligge alcuni atleti della specialità.

 

Meno male che su queste pagine più o meno velatamente è da tempo che lo stiamo dicendo.

 

 

Il bicchiere visto mezzo vuoto

 

Ci eravamo illusi dopo Taicang, inebriati dall’inaspettato risultato di Massimo Stano che aveva ottenuto il bronzo, ed ancor più probabilmente ci siamo illusi dopo i risultati dei Campionati Europei U18 di Gyor (HUN) dove abbiamo raccolto un oro, un argento ed un bronzo.

 

Ed è proprio da Gyor che doveva suonare il campanello d’allarme. 

Un attento lettore avrebbe certamente notato la rigorosità generale di quel giudizio, con parecchi atleti nella Penalty Area, quando anche due dei nostri tre vincitori di medaglie hanno terminato la gara con due red card a loro carico. 

Allora a chi lo fece notare si rispose che con due red card si vincono le Olimpiadi, è vero, ma si è a rischio, ed il rischio pesa sulla gara.

Pesa perché non ti permette si marciare come vorresti in fluidità e di impostare le tue strategie di gara perché hai paura e ti poni sulla difensiva (che purtroppo molte volte non serve).

 

Questo grande problema tecnico deve essere risolto in allenamento.

Ciò significa trascurare per un po’ il cronometro e dedicarsi fino alla nausea a sezioni tecniche per correggere gli errori. 

Forse addirittura (oppure obbligatoriamente) servirebbe ripartire ad impostare i ragazzini partendo dal concetto di camminare, che in fondo é l’essenza della specialità. 

Di tempo per creare il dinamismo del gesto ne rimane, ma alla base si é impostata una marcia solida che evita di accentuare pecche non più (o difficilmente) correggibili quando le velocità obbligatoriamente aumentano.

 

Si dirà che poi ci sono gli interventi delle giurie a scompaginare le cose. 

Non è così. 

La giuria internazionale vede solamente tre tipi di marcia:

 

- quella corretta (e da manuale): il riferimento potrebbero essere Jefferson Perez e Liu Hong tanto per intenderci. Quella che non presenta innalzamento delle ginocchia eccessivo, movimento corretto delle anche e passo radente e basso innalzamento del tallone al termine di una buona spinta profonda. 

 

- quella accettabile: ossia quella che pur non presentando dei canoni tecnici perfetti é comunque all’occhio del giudice magari passibile di un richiamo proprio per sottolineare la non correttezza assoluta ma non ancora da punire con un cartellino rosso. 

 

- quella inaccettabile: la scorrettezza continuata sia a livello di mancanza di contatto con il suolo che a livello di ginocchio sbloccato è quella che viene rilevata e punita.

 

Le sei squalifiche (o penalità nella Penalty Area) di atleti Italiani all’estero nell’ultima stagione hanno avuto come comune denominatore “la mancanza di contatto con il terreno”.

Nelle gare nazionali vediamo invece dei tabelloni quasi sempre pieni di simboli di “sbloccaggio del ginocchio”.

Come pensiamo che il tecnico sociale possa indirizzare correttamente l’atleta alla correzione dell’errore se viene data una indicazione dello stesso che poi a giudizio internazionale viene puntualmente smentita ?

 

Sia ben chiaro che fino a quando il Giudice di Marcia continuerà a dare ad ogni platea tecnica un messaggio totalmente diverso da quello internazionale termina la possibilità per quel Giudice di Marcia di intervenire in modo sostanziale, nel bene e nel male, nel fare qualcosa di importante per l’aiuto al tecnico e all’atleta.

 

Per contro, sia altrettanto chiaro che fino a quando il tecnico cercherà di scaricare totalmente sul giudice la responsabilità di non aver saputo giudicare correttamente quell’atleta che lui, in allenamento aveva sempre seguito e visto marciare correttamente, non potremo far altro che parlare di “visione di parte”. 

 

Le due funzioni sono complementari, ma devono rimanere autonome e distinte. Motivi questi per pensare sempre più fattivamente che un controllo elettronico della perdita di contatto sia oggi indispensabile per poter riportare chiarezza e serenità nel rapporto tra chi marcia, chi allena e chi giudica.

 

 

Il bicchiere visto mezzo pieno

 

Erano in dieci i marciatori a Berlino.

 

Una, Antonella Palmisano, torna con una medaglia di bronzo al collo: un buon regalo per le prossime nozze

 

 

 

 

Uno, Massimo Stano, torna con un quarto posto e con un rimpianto: forse se avesse osato prima, qualcosa di più avrebbe raccolto.

Torna però anche con la consapevolezza che ora, dopo Taicang e Berlino, può essere certo di gareggiare nel futuro da protagonista e non da comparsa, e non è cosa da poco.

 

 

 

 

Tra i due fidanzati della 50km (Andrea Agrusti e Mariavittoria Becchetti) lei vince su di lui sia a livello posizione (10° lei e 11° lui) sia perché ha migliorato il proprio personal best di oltre 8 minuti.

 

 

 

 

Infine due parole su colei che forse troppe volte abbiamo trascurato, Valentina Trapletti.

Zitta zitta alla sua quinta 20km stagionale arriva al nono posto con il nuovo personal best e abbattendo finalmente il muro di 1:30:00.

E sì che anche lei era stata febbricitante la settimana prima della partenza, ma i giornali non ne avevano parlato.

Questa sua stagione può considerarsi positiva.

 

 

DATE COMPETITION CNT. PL. RESULT
24 FEB 2018  Monterrey Memorial Jerzy Hausleber  MEXMEX  5.  1:36:18 
04 MAR 2018  Roma Italian 20k Race Walk Ch.  ITAITA  1.  1:32:15 
07 APR 2018  Poděbrady EA Race Walking Permit Meeting  CZECZE  3.  1:31:36 
05 MAY 2018  Taicang IAAF World Race Walking Team Championships  CHNCHN  16.  1:30:19 
11 AUG 2018  Berlin European Championships  GERGER  9.  1:29:57

 

 


YEAR PERFORMANCE PLACE DATE
2018 1:29:57 Berlin (GER) 11 AUG 2018
2017 1:30:35 London (GBR) 13 AUG 2017
2016 1:31:28 Alytus (LTU) 10 JUN 2016
2015 1:31:44 La Coruna (ESP) 06 JUN 2015
2014 1:34:50 Poděbrady (CZE) 12 APR 2014
2013 1:36:52 Poděbrady (CZE) 13 APR 2013

 

 

Per il resto c'è ancora molto da lavorare.