30/10/2018   Takayuki Tanii (JPN): annunciato il ritiro






Takayuki Tanii è stato nel 2015 l’atleta simbolo della rinascita del Giappone della marcia.

Mai prima di allora (era il 29.8.2015) un atleta del Giappone era riuscito a vincere una medaglia individuale in un Campionato del Mondo della IAAF o in un’altro dei major events (Giochi Olimpici e Coppa del Mondo, ora IAAF World Race Waking Team Championships).

 

Per oltre un decennio ci aveva provato sia nella 20km che nella 50km.

In particolare aveva cominciato i suoi sogni e le sue speranze il 28.1.2003 quando era arrivato terzo a Kobe nell’edizione di quell’anno dei Campionati del Giappone della 20km con il tempo di 1:20:45.

L’anno successivo il 25.1.2014 invece vinse il titolo di Campione del Giappone della 20km con il tempo di 1:20:39 ed i suoi sogni si fecero più concreti.

 

 

 

 

Per continuare a sognare Tanii si trasferì per oltre tre mesi in Italia, a Saluzzo, assieme al biomeccanico della squadra del Giappone Koji Hoga che lo seguì con i principali atleti di quella squadra che per allora in Giappone sembrava una corazzata: assieme a lui c’erano il futuro recordman mondiale Yusuke Suzuki e Koichiro Morioka negli uomini, mentre nelle donne spiccava la presenza di Mayumi Kawasaki.

Ad Atene però le cose non andarono come avrebbero dovuto. Nella 20km fu solamente quindicesimo in 1:23:38 mentre, avendo deciso di doppiare nella 50km come altri, andò incontro a delle scorrettezze tecniche che comportarono una inevitabile squalifica.

 

 

 

 

Arrivarono poi gli anni bui.

Ai Campionati Mondiali di Osaka nel 2007, in casa, le cose non andarono meglio: nella 20km fu soltanto 21° in 1:26:53

Ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 fu ancora peggio. Venne squalificato nella 20km (ma c’erano già state delle avvisaglie a Kobe a inizio stagione dove arrivò solamente nono in 1:24:40, uno dei suoi peggiori tempi) mentre nella 50km fu solo 29° in 4:01:37.

L’anno successivo ai Campionati Mondiali di Berlino fu nuovamente squalificato nella 50km.

 

Con il 2010 iniziò un profondo processo di rivisitazione tecnica, finalizzato in particolare alla 50km e nel 2011 ai Campionati Mondiali di Daegu finalmente vide la luce del sole: nella 50km fu ottavo in 3:48:03.

Ma il periodo buio non era ancora terminato: nel 2012 dovette abbandonare alla 50km dei Giochi Olimpici di Londra, mentre a Wajima aveva ottenuto un ottimo 3:43:56 che tanto bene aveva fatto sperare, ma che non era stato confermato al IAAF Challenge di Sesto San Giovanni quando nella 20km ottenne il peggior tempo della sua carriera (1:29:45).

Ancora lavoro tecnico e ai Campionati Mondiali di Mosca del 2013 la conferma dell’ottavo posto nella 50km in 3:44:26.

 

Il salto di qualità avvenne nell’anno successivo.

Vittoria a Wajima ai Campionati del Giappone del 2014 nella 50km con il tempo di 3:41:32 e vittoria a Incheon (KOR) agli Asian Games sempre nella 50km in 3:40:19

 

Si arriva così al prestigioso bronzo di Pechino 2015 dove finalmente il sogno divenne realtà. Erano passati 12 anni da quando il giovane Takayuki Tanii aveva cominciato a sognare, e con lui tutto il Giappone.

Il resto è storia recente.

L’età incalza e lascia il suo segno a Rio de Janeiro (14° in 3:51:00), ma ormai il Giappone è diventato una vera corazzata, in particolare nella 50km.

 

A Takahata l’ormai 35enne Tanii deve accontentarsi del quarto posto in 3:51:54.

 

Ora il suo annuncio: il 17.2.2019 a Kobe dove ha stabilito dodici delle migliori prestazioni annuali nella 20 km di questa lunga carriera iniziata nel 2003 sarà la sua ultima gara.

 

Sarà festa, quel giorno saremo tutti Tanii.