La gara di quest'anno di La Coruna merita alcune personali considerazioni di carattere generale e particolare.
Patrimonio mondiale per la marcia
Come già si sa la IAAF ha iscritto La Coruna come Patrimonio mondiale per la Marcia, per la sua storia, per i campioni che hanno solcato le sue strade, per i risultati ... and perchè è La Coruna.
Nel 2015 lo stupendo record mondiale di Liu Hong e sabato la giornata di marcia con i risultati più incandescenti degli ultimi anni: oggi valeva la pena esserci.
Gradutoria mondiale stagionale
Parzialmente riscritta la graduatoria mondiale stagionale, in particolare negli uomini
Percorso
Qualcuno, fortunantamente non addetto ai lavori, intervenendo sui Social Network, ha ipotizzato errori nel percorso.
Chi mastica di marcia e conosce La Coruna (ed il suo Misurarore Ufficiale) sa che se c'è un percorso perfetto al mondo è proprio quello dei Cantones.
Sarà stato misurato (e rimisurato) negli ultimi anni almeno sette volte, ed i giri di boa sono naturali.
Quando anni fa la Municipalità cambiò una boa a seguito dei lavori in Avenida de La Marina il Misurarore Ufficiale riuscì in una notte a far tagliare il cordolo di cemento nella parte sud delpercorso per adattarlo esattamente ai 1.000m.
Chi ha ottenuto questi tempi ha marciato esattamente per 20km.
Non si inventino fantasmi di questo genere (di moda circa 30anni fa) per ipotizzare discredito sulle performances.
Tempi parziali
Qualcuno, fortunantamente non addetto ai lavori, intervenendo sui Social Network, ha ipotizzato errori nel cronometraggio.
Nella foto seguente presentiamo gli split times (dei quali rigraziamo il coach di Massimo Stano, ITA, Patrizio Parcesepe) giro per giro: il contuenuto si commenta da se ed è perfettamente in linea con i tempi ufficiali nella sezione risultati.
Ai 5km Suzuki, Yamanishi e Stano passavano ufficialmente in 19:34 (nella tabella dell'allenatore di Stano: 19:33).
Ai 10km Suzuki in 38:44, mentre Yamanishi e Stano passavano ufficialmente in 38:48 (nella tabella dell'allenatore di Stano: 19:47).
Numero di partecipanti e giudici
Raramente al di fuori della Cina (dove le gare del Challenge sono abbinate ad una gara nazionale Cinese che presenta numeri anche superiori a quelli visti in questo fine settimana) abbiamo visto gare del Challenge con queste presenze.
Francamente dobbiamo dire che mal si concilia una gara con oltre 200 atleti alla partenza con un panel giudicante di soli cinque giudici su un percorso di 1.000m.
Gli organizzatori hanno quindi giustamente modificato l'orario facendo terminare la gara delle donne prima di dare la partenza a quella degli uomini.
Altro non potevano fare.
I giudici hanno giudicato una gara simile ad un Campionato Mondiale a Squadre che solitamente presenta numeri come questi alla partenza, con la differenza che nel Campionato Mondiale a Squadre i giudici sono 8 e il percorso è di 2.000m.
E' chiaro a tutti coloro che fanno parte dell'ambiente che a velocità più elevate corrispondono per i giudici difficoltà maggiori di percepire la fase di volo nel gesto tecnico.
Non ci sono alternative al momento: qualcuno la vede, qualcuno la vede talvolta si e talvolta no, qualcuno non la vede e quindi accetta il gesto.
Sappiamo tutti che questo può creare qualche squilibrio, ma non è il caso di stracciarci le vesti per questo.
Attendiamo che il progetto della IAAF sullo sviluppo del sistema di controllo elettronico Race Walking (cioè, la tecnologia delle solette con i microchip elettronici) e legato alla variazione delle distanze future, e questo elemento di potenziale squilibro dovrebbe definitivamente autocontrollarsi.
Chi ha indicato un basso numero di squalifiche rispetto a un tale numero di partecipanti dovrebbe guardare con occhi positivi il futuro.
Essere pessimisti sul presente non serve.
Ricordiamo che accadde lo stesso agli albori della "Penalty Rule" che oggi è da tutti accettata ed è un elemento di autocontrollo. Anche per questo le squalifiche stanno diminuendo.
Dobbiamo però rilevare l'impatto più importante dal punto di vista del marketing: quello di un pubblico entusiasta che ha visto per ben 40 giri uomini e donne darsi battaglia fino all'ultimo metro.
Se si vuole che la marcia venga pubblicizzata, il "format" presentato a La Coruna è stato di graande successo.
Se analizziamo i pro e i contro, almeno per chi scrive, i pro sono di gran lunga vincenti.
Foto di Dukho Cho - KOR
Le sorprese
Donne
Indiscutibilmente nelle donne la sorpresa della giornata è stata il risultato di Glenda Morejon (ECU). La diciannovenne dell'Ecuador ha stabilito un tempo che è il miglior risultato mondiale all time della categoria U20.
Voto: 10 per la gestione della gara, la vittoria ed il tempo, che si trasforma in 10 e lode per averlo ottenuto alla prima 20km della sua carriera e soprattutto per aver riscritto la storia della 20km donne U20 all time.
Uomini
Sono due le sorprese della giornata.
La prima Perseus Karlstrom (SWE) capace, proprio nel giorno in cui perde l'imbattibilità Mondiale ed Europea stagionale sulla 20km, di battere ncora il suo Record Nazionale della Svezia.
Karlstrom con la vittoria ad Alytus (LTU) in 1:19:54 lo aveva appena aggiornato il 19.5.2019.
Ora a 20 giorni di distanza lo aggiorna nuovamente a 1:18:07 (- 1:47).
Voto: 8,5
La seconda Massimo Stano (ITA).
L'atleta italiano nicchiava nel pre-gara con amici sulla possibilità di un tempo fra 1:19:30 ed 1:19:59 in quantoil suo obiettivo era quello di una performance sotto 1:20:00 che comunque avrebbe rappresentato un abbattimento del personal best di ben 0:52.
Nel dopo gara ha raccontato che dopo il primo km aveva sentito qualcosa di diverso dentro di sè ed aveva capito che era la sua giornata, e quindi nonostante il suo allenatore gli gridasse che la gara er ancora lunga aveva deciso di non lasciar andar via troppo due Giapponesi.
Il risultato è oggi di un record italiano per la IAAF e di un "quasi record" Italiano per le statistiche Fidal nelle quali è ancora riconosciuto il 1:17:30 di Alex Schwazer cancellato invece dalla IAAF.
Rimane comunque lo splendido miglioramento di 3:06 rispetto al personal best presendente di 1:20:45 ottenuto a Berlino il 11.8.2018.
Voto: 9,5 (10 solamente con la vittoria)
Il rispetto dell'avversario perdente
Molte volte abbiamo visto vincitore e vinto abbracciarsi dopo l'arrivo.
Ma questo inchino di rispetto di Toshikazu Yamanishi nei confronti di Massimo Stano che risponde secondo l'usanza del Giappone, merita la palma della foto del giorno.
Gesti come questo racchiudono in se quello che dovrebbe essere sempre un "must": il rispetto dell'avversario perdente e l'abbraccio con il vincitore.