26/07/2021   Venticinque anni fa la vittoria ad Atlanta di un mito della marcia moderna






 

 

Oggi è un giorno particolare. Venticinque anni fa iniziò la storia di uno dei più grandi marciatori di tutti i tempi, ma per chi scrive è stata la vittoria di colui che dopo negli anni con umiltà e mia grande gioia mi diede l'onore della sua amicizia che ancora oggi non conosce interruzioni.

 

Grazie grande amico Jeff.

 

 


 

 

Ad Atlanta (USA) gli iscritti alla 20km di marcia furono 60, provenienti da 33 paesi. 

Eravamo in presenza di una nuova generazione. 

Quasi tutti i paesi avevano rinnovato il loro “parco atleti di punta” a cominciare dalla Spagna, che lo aveva già fatto in occasione delle precedenti Olimpiadi in casa di Barcellona 1992. 

 

A vincere fu un nome nuovo, di un paese nuovo, che mai nessuno avrebbe preventivato: si proprio lui, quel Jefferson Perez, che quattro anni prima giovanissimo, a Barcellona si era ritirato ancor prima del 5 Km., e che, ancor sempre molto giovane, comincia, con questa vittoria, a scrivere delle pagine tra le più belle della marcia moderna, sia come numero di vittorie, sia come gesto tecnico. 

 

Il tempo, che aveva destato molta preoccupazione per la sua previsione di calore, fu molto favorevole per i marciatori con una temperatura attorno ai 28°, anziché quella mediamente attesa di 31°. 

 

Al primo checkpoint di controllo (4 Km) al comando era lo spagnolo Valenti Massana (16:46), ma siccome aveva ritenuto di doppiare anche sulla 50 Km. rinunciò ben presto nella sua azione, e concentrandosi come un particolare allenamento per la gara per lui più importante. Finirà 20° in 1:24:14. 

Il comando del gruppo viene quindi preso da Rishat Shafikov, ma agli 8 Km. il gruppo è ancora, sempre guidato da Shafikov, di 18 unità. 

 

Subito dopo il gruppo si sfalda, ed al 16 Km. rimangono solamente in sette. Shafikov e Markov conducono a due chilometri dalla fine, ma Miguel Rodriguez (MEX) e Jefferson Perez (ECU) inseguono da vicino i due Russi. Il messicano Rodriguez viene squalificato poco dopo quando mancano 1500 metri al traguardo. 

Perez raggiunge Markov ad un chilometro dall’arrivo mentre l’azione di Shafikov si stava già affievolendo da qualche minuto. 

 

Immediatamente Perez passa in testa e lascia sul posto un esterrefatto Markov. La gara è terminata: Markov si deve accontentare dell’argento, distanziato di circa 30 metri, mentre il bronzo va a l’altro messicano Bernardo Segura, a sua volta circa 25 metri dietro Markov. 

 

 

 

Il video-racconto di Jefferson Perez

 

 

 

1. Jefferson PEREZ (ECU) 1:20:07 

2. Ilya MARKOV (RUS) 1:20:16 

3. Bernardo SEGURA (MEX) 1:20:23 

4. Nick A’HERN (AUS) 1:20:31 

5. Rishat SHAFIKOV (RUS) 1:20:41 

6. Aigars FADEJEVS (LAT) 1:20:47 

7. Mikhail SHCHENNIKOV (RUS) 1:21:09 

8. Robert KORZENIOWSKI (POL) 1:21:13 

 

Parziali 

 

Perez: 4 Km. 16:49 

8 Km. 32:59 

12 Km. 48:57 

16 Km. 1:04:45 

 

Markov: 4 Km. 16:47 

8 Km. 32:57 

12 Km. 48:56 

16 Km. 1:04:45 

 

Segura: 4 Km. 16:47 

8 Km. 32:59 

12 Km. 48:57 

16 Km. 1:04:45 

 

A’Hern: 4 Km. 16:50 

8 Km. 33:00 

12 Km. 48:57 

16 Km. 1:04:45 

 

Shafikov: 4 Km. 16:47 

8 Km. 32:56 

12 Km. 48:41 

16 Km. 1:04:45 

 

Fadejevs: 4 Km. 16:51 

8 Km. 32:59 

12 Km. 48:57 

16 Km. 1:04:45 

 

Shchennikov: 4 Km. 16:49 

8 Km. 32:57 

12 Km. 48:56 

16 Km. 1:04:52 

 

Korzeniowski: 4 Km. 16:48 

8 Km. 33:00 

12 Km. 49:02 

16 Km. 1:05:10 

 

E’ la prima di una grande serie di vittorie di Jefferson Perez, ma è anche la prima medaglia Olimpica per l’Ecuador. 

Inoltre la gara va ricordata in quanto è la prima volta, e, ad oggi ancora l’unica, nella quale sei atleti, terminato io un lasso di tempo di 40 secondi: allora fu l’arrivo dei primi sei più ravvicinato della storia dei Giochi Olimpici.