25/07/2022   La 35km di Oregon 2022: un cambio epocale






 

 

Se dovessimo scegliere una delle quattro gare di marcia dei Campionati Mondiali di Eugene per quello che ci la lasciato, non avremmo alcun dubbio: la 35km uomini.

Facile, direte voi, l’ha vinta un Italiano !

No, non è così l’avesse vinta anche Masatora Kawano la nostra scelta non sarebbe cambiata.

 

Le due gare delle donne sono state molto interessanti soprattutto per il cambio generazionale che hanno fatto vedere.

L’area del Sud-America sta diventando, ma lo diciamo da tempo, una valida alternativa a Europa ed Australia.

 

 

20km donne 

 

In Cina c’è in atto un grosso cambio generazionale.

La conferma l’abbiamo avuta dal terzo posto di Qieyang Shenjie e da Liu Hong che aveva deciso la sua partecipazione ad Oregon 2022 solamente tre mesi fa, ed è arrivata quinta in 1:29:00. Non osiamo immaginare che cosa avrebbe potuto fare se si fosse allenata come lei sa fare per tutto il periodo invernale.

Crediamo che la splendida gara di Kimberly Garcia non sarebbe stata così facile.

 

Ma il ricambio generazionale non è una faccenda solo della Cina.

Fra le prime dieci atlete classificate ben quattro hanno più di 30 anni e solamente altre quattro (Jemima Montag, Namako Fujii, Alegna Gonzalez e Ma Zhenxia) ne hanno 24 o meno. Per di più fanno fatica ad emergere, come le veterane Liu e Qieyang. 

Liu Hong vinse la sua prima medaglia nel 2009 a Berlino a 22 anni e a Daegu 2011 (24) vinse l’oro. La compagna di squadra Ma Zhenxia non ha saputo confermare la vittoria di marzo in Oman, con una paurosa alternanza di alti e bassi.

 

Assenti Antonella Palmisano, Sandra Lorena Arenas e Erica Rocha de Sena, in involuzione tecnica Maria Perez, il panorama mondiale ci ha presentato Kimberly Garcia Leon che sotto la guida di Andres Chocho ha fatto nel 2022 il salto di qualità.

 

 

35km donne

 

Lo abbiamo già detto che a nostro avviso la 35km favorirà le atlete provenienti dalla 20km. Fortunatamente la storia della 50km era appena iniziata nel campo femminile ed era tutta da riscrivere.

E’ stata riscritta a Eugene in una giornata torrida, dalle stesse tre atlete che avevano vinto le tre medaglie nella 20km, in una gara interessante, ma a tratti anche scontata e noiosa.

Anche qui però bisogna sottolineare che solo la cinese Yin Lamei (arrivata 10°) ha 20 anni. Zdzieblo (POL) e Sonoda (JPN) ne hanno 26 con tre ultra trentenni.

 

 

20km uomini

 

Ormai sono un paio d’anni che gli atleti del Sol Levante raccolgono medaglie. Da Doha 2019 hanno riscritto la storia della marcia per risultati, ma soprattutto per una diversa impostazione tecnica.

Il “modello Giappone” consiste in un accorciamento del passo, una fase di spinta più prolungata, ed una frequenza fino ad oggi impensabile.

Ci siamo dilettati a contare/cronometrare i passi di Yamanishi nelle fasi cruciali della 20km. Quasi sempre sopra i 3,8 passi al secondo con punte di 3,95 passi al secondo.

Con una mobilità articolare incredibile ed un perfetto movimento delle anche, non possiamo negare che la loro marcia sia diventata anche più accettabile aglio occhi delle giurie e del pubblico.

E’ questo un cambiamento epocale, e come tale è stato adottato da molti altri, tra i quali anche il nome nuovo della marcia mondiale, colui che arriva dal Kenia, Samuel Kireri Gathimba capace di lottare per un bronzo, che sarebbe stato anche meritato, fino ad una ventina di metri dalla linea di meta.

 

E’ molto interessante annotare i parziali ogni 5km: 20:12 + 20:21 + 19:24 + 19:10.

E’ questa oggi la strategia di gara: solo 5km di studio e poi via in un crescendo Rossianiano.

Crediamo sarà ancora così, per molto.

 

 

35km uomini

 

Fino ai 20km c’è stato di tutto: la fuga, la ripresa, il crollo. 

Poi in nove che si assottigliano giro dopo giro fino ai 30km quando sono ancora in 5. Cede di colpo He Xianghong che fa quattro giri alla media di 4:18 per poi riprendere a lottare nell’ultimo giro con Brian Daniel Pintado per il 4° posto. Alla fine solamente 8 secondi li separeranno.

Il penultimo a cedere è quel catenaccio di Perseus Karlstrom che continua a 4:03-4:04 per poi rallentare solo quando si rende conto che diventa impossibile lottare per argento e oro.

E veniamo a Stano e Kawano. E’ dal 29° km che Stano dirige l’orchestra e Kawano alle sue spalle. 

Gli ultimi 5km sono impressionanti (4:03 + 4:04 + 4:00 + 3:53 + 3:50) nei quali abbiamo rivisto quel balenare di frequenze oltre i 3,8 passi/sec.

Kawano si stacca e recupera, una, due volte. Alla terza sembra cedere definitivamente. Ma complice un inciampo di Stano non è così. Il Giapponese viene ancora sotto fino a due metri; crollerà a terra dopo il traguardo, ma secondo.

 

La strategia di gara di Stano è stata la stessa di Yamanishi nella 20km con questi parziali ogni 5km: 21:03 + 20:28 (41:31) + 20:31 + 20:38 (1:22:40) + 20:20 + 20:18 (2:03:04) + 19:50 = 2:23:14

Solo per onor di cronaca, con 1:22:40 di passaggio sui 20km, Stano sarebbe arrivato oggi 15° nella gara della scorsa settimana, davanti al primo degli italiani Francesco Fortunato (1:22:50).

 

Un’ultima nota sul perchè abbiamo scelto come la più bella delle quattro prove di marcia do Oregon 2022 la 35km uomini.

Nei primi undici classificati solamente due (He Xianghong e Evan Dunfee) provengono dalla lunga distanza, gli altri dalla 20km.

E’ presto detto che il futuro della specialità sarà nella polivalenza.