05/09/2022   Cinquant'anni fa (3/9/1972) Bernd Kannenberg vinse la 50km olimpica per la prima volta sotto il muro delle 4 ore






 

 

 

 

Cinquant’anni fa il 3 settembre, due giorni prima di una tragedia immensa, Bernard Kannenberg vinceva a Munich (GER) la prima 50km olimpica con un tempo sotto le 4:00:00.

Dopo una lotta entusiasmante con Venyamin Soldatenko (URSS) stabilì il nuovo record olimpico in 3:56:11.

 

Kannenberg non era un bambino prodigio quando arrivò all’atletica leggera, infatti non ha iniziato a marciare seriamente fino all'età di 27 anni, e forse è stata una buona cosa.

Non ci fu un esaurimento precoce, tanto che allenandosi fino a sei ore al giorno raggiunse il record mondiale di 50 km il 27 maggio 1972, a soli tre anni dal momento in cui cominciò a fare sul serio.

Quel 3:52:45 a Brema aveva migliorato il tempo esistente di oltre otto minuti rispetto al tempo ufficiale stabilito da Mikhail Lavrov dell'Unione Sovietica nel 1961. Anche un 3:55:36 non ufficiale di Gennadiy Agapov, anche lui URSS, era quasi di tre minuti superiore.

Kannenberg aveva preso parte per la prima volta ai campionati tedeschi appena due anni prima, arrivando terzo nella 20km e nella 50km nel 1971 e tre volte campione tedesco nel 1972.

 

A Monaco però tutto andò bene.

 

È apparso a tutti evidente che quella che sarebbe diventata nota come la "domenica d'oro" per i padroni di casa si sarebbe tradotta in una battaglia testa a testa tra la Germania occidentale e Venyamin Soldatenko dall'Unione Sovietica.

Quest'ultimo era il campione europeo dell'anno prima a Helsinki, e fin dal colpo di pistola la coppia era partita lasciando il resto del campo di 36 atleti fuori dai giochi.

Alla 10 km, entrambi erano passati in 45:55. Gli inseguitori più vicini erano stati Otto Barch dell'Unione Sovietica e Peter Selzer della Germania dell'Est in 47:10 - più di un minuto di ritardo.

 

Il percorso intorno al Parco Olimpico fuori dallo stadio di Monaco non assomigliava per niente ai moderni circuiti: era un anello di 5 km, al contrario di quelli della marcia moderna che sono spesso di un chilometro andata e ritorno.

In seguito i marciatori si lamentarono della superficie ghiaiosa in alcuni punti e c'era anche un piccolo ponte da superare ogni giro.

Kannenberg sapeva tutto del ponte: aveva iniziato con la marcia più lenta, ma – o perché secondo quanto riferito è inciampato ed è caduto o semplicemente non sentiva di avere le gambe – si era staccato poco dopo 10 km.

Ad ogni modo ai 20 km (1:32:59) la coppia che progrediva spalla a spalla aveva più di due minuti su Larry Young dagli Stati Uniti (1:35:08), già Medaglia di bronzo olimpica a Mexico 1968.

Ancora niente separava Kannenberg e Soldatenko ai 30km – 2:20:03 – ma le prime crepe avevano iniziato a farsi vedere sei chilometri dopo.

Il tedesco era andato avanti di un paio di metri e ai 38km aveva creato un distacco decisivo.

 

Il campione in carica Christoph Höhne, che questa volta doveva finire con un modesto 14° posto, aveva poi osservato: "Abbiamo fatto lo stesso lavoro; gli stessi chilometri, ma Bernd era molto più veloce di me".

 

Con due giri  e 10 km rimasti, il Kannenberg era 21 secondi avanti, da 3:07:52 a 3:08:13, e stava velocemente lasciando indietro il suo avversario.

Quando Kannenberg è rientrato nello stadio e ha tagliato il traguardo per primo in 3:56:11.6 – più di due minuti di vantaggio su Soldatenko – quella "Domenica d'oro" era in pieno svolgimento: avrebbero vinto Hildegard Falk (800m donne), Klaus Wolfermann (Giavellotto uomini) e Heide Rosendahl (Pentathlon).

Young, come in Messico, vinse il bronzo per la seconda Olimpiade consecutiva.

 

 

 

 

 

 

 

E gli italiani ?

 

A rappresentare l’Italia erano stati inviati: l’anziano campione Abdon Pamich alla sua quinta olimpiade alla soglia dei 39 anni, Vittorio Visini e Domenico Carpentieri. 

Pamich, nonostante l’età aveva qualche chance di medaglia, ma incappò in una giornata negativa, sotto tutti i punti di vista, poco dopo il 21° km. fu squalificato, (l’unico assieme al russo Grigoryev). Era la prima volta che al marciatore fiumano accadeva un simile fatto, la sua carriera internazionale terminò così. 

Carpentieri fece quello che poté terminando al 23° posto nel tempo di 4:33:10, lasciando dietro di se Antal Kiss, l’ungherese che quattro anni prima aveva vinto l’argento, e che terminò 26° in 4:34:45 

 

Visini ripeté invece la bella prova che aveva fatto nella 20 Km. arrivando al 7° posto, ma con uno strascico di polemica.

C’era stata una forte polemica in casa nostra per la mancata iscrizione ai Giochi di Armando Zambaldo, e Vittorio Visini avvisato della sua partecipazione alla 20km solamente pochi giorni prima della gara. Due giorni i non bastarono al Visini per il recupero cercando di esprimersi al meglio in quella che era la sua gara preferita.

 

La marcia tedesca, indipendentemente se dell’ovest o dell’est, aveva stravinto i Giochi Tedeschi. Solo i russi erano riusciti al avere la loro fetta di gloria. 

 
 


Km. 50 walk – 3 september 1972 

1. Bernhard KANNENBERG (FRG) 3:56:11.6 OR 
2. Veniamin SOLDATENKO (URS) 3:58:24.0 (KAZ) 
3. Larry YOUNG (USA) 4:00:46.0 
4. Otto BARTCH (URS) 4:01:35.0 (UKR) 
5. Peter SELZER (GDR) 4:04:05.0 
6. Gerhard WEIDNER (FRG) 4:06:26.0 
7. Vittorio VISINI (ITA) 4:08:31.4 
8. Gabriel HERNANDEZ (MEX) 4:12:09.0 

Splits:

Kannenberg: 10 Km. 45:55 
20 Km. 1:32:59 
30 Km. 2:20:03 
40 Km. 3:07:52 

Soldatenko: 10 Km. 45:55 
20 Km. 1:32:59 
30 Km. 2:20:03 
40 Km. 3:08:13 

Young: 10 Km. 47:32 
20 Km. 1:35:08 
30 Km. 2:21:58 
40 Km. 3:09:45 

Bartch: 10 Km. 47:10 
20 Km. 1:35:40 
30 Km. 2:23:49 
40 Km. 3:11:49 

Selzer: 10 Km. 47:10 
20 Km. 1:35:40 
30 Km. 2:24:26 
40 Km. 3:14:40 

Weidner: 10 Km. 47.24 
20 Km. 1:35:58 
30 Km. 2:25:01 
40 Km. 3:15:53 

Visini: 10 Km. 47:10 
20 Km. 1:35:48 
30 Km. 2:24:06 
40 Km. 3:15:27 

Hernandez: 10 Km. 47:47 
20 Km. 1:37:20 
30 Km. 2:29:24 
40 Km. 3:20:36