World Championships - WCH 2009 Maschile

12th ed. Berlin (GER)









20 Km. Men

 

Conferma del Campione Olimpico Valeriy Borchin. Il primo titolo iridato della dodicesima edizione dei Campionati del Mondo è andato al russo Borchin, campione olimpico in carica e dominatore della 20 chilometri di marcia, ma l'Italia ha sfiorato il podio con Giorgio Rubino, splendido quarto in 1:19:50 (a tredici secondi dal primato personale) dopo una gara autoritaria che l'ha visto, assieme al capitano e compagno Ivano Brugnetti (poi ritiratosi), prendere l'iniziativa e condurre fino a metà gara. La gara è stata di alto contenuto tecnico, Rubino è partito subito in testa, assieme a Ivano Brugnetti ed Erik Tysee, ed ha percorso i primi 5 Km. in 20.01. Ancora in testa al 10° Km. passato in 39:48, sempre in compagnia del compagno di squadra, è stato raggiunto dal gruppo comprendente Valeriy Borchin, Eder Sanchez, Wang Hao, Adam Rutter (poi squalificato) e Jared Tallent, mentre Erik Tysse ed Ivano Brugnetti cedevano un po’. Il passaggio al 15° Km. vedeva in testa Valeriy Borchin, Wang Hao ed il sorprendente colombiano Luis Lopez in 50:29, mentre Eder Sanchez, Jared Tallent e Giorgio Rubino transitavano ad una quindicina di secondi. Accelerazione di Borchin a tre giri dal termine, alla quale resiste per un po’ solamente Wang Hao. La lotta per la medaglia d’oro a questo punto è una questione tra Russia e Cina, ma pochi credono in una vittoria Cinese, in quanto la marcia di Borchin appare molto più fluida e potente. Infatti dopo mezzo giro Wang Hao cede ed il Russo inizia il suo bellissimo show che lo porta alla vittoria in 1:18:41. Wang Hao arriva secondo in 1:19.06. Per il terzo posto lotta serrata; cede Luis Lopez (Colombia) che arriverà solamente quinto (1:20:03). La spunta con un ottimo finale Eder Sanchez (1:19:22) che supera di 28 secondi Giorgio Rubino, protagonista di un finale in crescendo, caratteristica che lo contraddistingue abitualmente, nel tratto conclusivo del percorso ha raggiunto e superato il colombiano Lopez, che lo precedeva, conquistando il quarto posto (in 1:19:50) che rappresenta il miglior risultato della carriera del marciatore delle Fiamme Gialle in manifestazioni di carattere internazionale. Gli altri Italiani: Jean Jacques Nkouloukidi arriva 21° in 1:23:07, mentre Ivano Brugnetti abbandona poco prima del 14° Km, come aveva fatto tra il 12° ed il 13° Km. un altro dei favoriti, lo spagnolo Francisco Fernandez.

 

50 Km. men

 

Russia, ancora Russia, sempre Russia. Mai come in questi campionati mondiali c’era stato un dominio così elevato di una nazione. Oggi a Berlino non era la giornata giusta per Alex Schwazer. Il campione olimpico della 50 km si è fermato praticamente alla metà di una gara in cui forse ha pagato il prezzo dei numerosi strappi impressi fin dall'inizio dai battistrada. L'azzurro, dopo aver cercato di mantenere costante il suo passo viaggiando intorno alla settima posizione, prima del 20° km (passaggio in 1h28:28) ha provato a rientrare sul gruppo di testa, subendo però un ulteriore allungo da parte dagli australiani Adams e Tallent, davanti insieme ai russi Kirdyapkin e Nizhegorodov. A pochi metri dai 25 km che segnano il giro di boa della gara, è quindi maturata la sua uscita di scena determinata da problemi di stomaco. L'oro è andato al russo Kirdyapkin (3h38:35, migliore prestazione mondiale dell'anno) davanti al norvegese Nymark (3h41:16) e allo spagnolo Garcia (3h41:37). Bravo l'azzurro Marco De Luca, ottavo con il PB a 3h46:31 dedicato alla bambina (si chiamerà Sofia) di cui sta per diventare papà. Ventottesimo il terzo degli italiani in gara, Diego Cafagna (4h04:08). "Ho avuto problemi di stomaco - racconta Schwazer - ne soffro da qualche giorno, da quando sono arrivato a Berlino. Avevo avvertito questi problemi di digestione anche in allenamento, pensavo che sarebbero passati. In gara oggi ho mangiato un pezzo di banana, ma è come se avessi buttato giù una mucca. Sentivo lo stomaco gonfio. All'inizio ho lasciato andare gli altri restando sul mio ritmo, poi ho accelerato anche per vedere se poteva funzionare per farmi passare questo disturbo. Ma purtroppo non è servito. Sinceramente un po' mi vergogno per tutta la gente che è venuta qui per me e che, come chi ha lavorato duramente con me in questi mesi, oggi si aspettava qualcosa da me. Non è un fatto di pressione psicologica, la 50 km è una gara che non perdona in cui è difficile prevedere tutto. Eppure io ci ho dato dentro come l'anno scorso. Negli ultimi sei mesi non ho fatto altro che marciare. Ora voglio tornare un po' a vivere e lasciare alla mente un po' di riposo." LA CRONACA – Sono in 47 alla partenza in rappresentanza di 25 paesi alla partenza. E' appena piovuto su Berlino quando sotto la porta di Brandeburgo si fa l'ora della 50 km. L'aria è umida e al via dal gruppo dei marciatori sbucano fuori il giapponese Yamazaki e l'australiano Adams che allungano subito sul resto del gruppo. Nessuno raccoglie la provocazione, Schwazer compreso che resta al suo posto, il settimo, insieme ai russi Kirdyapkin e Nizhegorodov, al francese Diniz, al messicano Nava, al norvegese Nymark e all'altro australiano Tallent, argento a Pechino un anno fa. Il ritmo è di 4:26, con l'azzurro che passa ai 5 km in 22:26. Si viaggia verso il 10° km, mentre sul percorso si affaccia il sole i due battistrada vengono riassorbiti nell'unico gruppo di testa con il berretto bianco di Adams ben riconoscibile davanti. Al decimo chilometro Schwazer è sempre settimo (44:36) nel gruppo, mentre restano più staccati gli altri due azzurri De Luca (23°/45:40) e Cafagna (34°/47:12). Nel corso del 12° km, Nizhegorodov compie un allungo e il gruppo si spezza in due: con lui, davanti rimangono Kirdyapkin, Adams, Tallent, Yamazaki, Diniz, con Nymark e Nava subito in scia e alle loro spalle Schwazer con un ritardo di una ventina di secondi. Davanti Adams dà il cambio a Nizhegorodov, al 15° km passa l'australiano in 1h06:25. Schwazer prova a rientrare sul gruppo di testa e ci riesce poco prima del 17° km. Luke Adams guida al 20° km (1h28:25) e poco dopo produce uno strappo che mette tutti in fila indiana. L'azzurro si stacca, il suo svantaggio aumenta progressivamente, viene scavalcato prima da Nymark e Nava, poi rientrano su di lui anche gli altri inseguitori: Garcia, Sanchez, Tysse, Toth, Xu, che poi lo superano. Al 24° km il ritardo dalla testa è superiore al minuto, e poco prima del passaggio al 25° km Schwazer decide di fermarsi. La gara procede con un ritmo abbastanza elevato.A metà gara è in testa il francese Yohan Diniz (1:50:08) in compagnia di altri cinque atleti. Intanto sono stati squalificati il giapponese Takayuki Tanii ed il messicano Omar Zepeda che viaggiavano nelle posizioni di rincalzo e poco prima del 30° Km anche l’altro giaponese che fa parte del gruppo di testa Yuki Yamazaki.. Al 30° km sono in tre: Tallent (2h11:36) a dettare il ritmo con Adams e Nizhegorodov, dietro c'è Kirdyapkin a una quindicina di secondi. Rimangono poi davanti i due australiani, mentre Nizhegorodov è costretto a uno stop fisiologico e viene superato dal connazionale Kirdyapkin, che sembra più brillante. Nelle retrovie, il norvegese Nymark guadagna terreno. Adams in difficoltà, Kirdyapkin lo raggiunge e successivamente lo stacca. Tallent sempre in testa al 40° km (2h55:24), seguito da Kirdyapkin che passa al comando, scavando rapidamente un buon margine di vantaggio. Si ritira Nizhegorodov, nel frattempo Tallent è sopravanzato anche da Nymark. Il norvegese si installa al secondo posto, sembra recuperare ma Kirdyapkin incrementa l'andatura: il vantaggio su Nymark al 45° km è prossimo al minuto, per poi aumentare ulteriormente. Intanto per il bronzo si propone il veterano spagnolo Garcia (quasi quarantenne, fu campione del mondo sulla distanza nel 1993!), che riesce a scavalcare Tallent a poco più di due chilometri dal traguardo. Sergey Kirdyapkin conquista il titolo mondiale (il suo secondo, dopo Helsinki 2005) in 3h38:35, argento per il norvegese Trond Nymark (3h41:16), terzo Jesus Angel Garcia in piena rimonta, a soli 21 secondi da Nymark. Quarto il polacco Sudol, poi il tedesco Hohne e i due australiani (Adams e Tallent). Marco De Luca ottiene l'ottavo posto chiudendo in 3h46:31, primato personale. Più indietro Cafagna che chiude 28° in 4h04:08.