World Championships - WCH 2019 Maschile

17th ed. Doha (QAT)









 

50 km uomini

 

 
Nella torrida notte di Doha Yusuke Suzuki è diventato il primo marciatore giapponese a vincere un titolo mondiale, facendo una gara audace nelle prime fasi per costruire un vantaggio che è rimasto in gran parte incontrastato.
Il portoghese Joao Vieira, con la sua undicesima presenza ai Campionati del Mondo all'età di 43 anni, è arrivato secondo, diventando il più anziano medagliato ai Campionati del mondo.
E Evan Dunfee con una chiusura di gara veloce ha conquistato il bronzo - quasi raggiungendo Vieira prima del traguardo - per diventare la prima medaglia del Canada nella marcia 50 km.
Ma, come sempre accade nella marcia di 50 km, non è stata una gara pathos..
 
Suzuki ha deciso per una gara di testa, raggiungendo il comando dopo solo un paio di minuti, mentre la maggior parte del resto degli atleti, se la prendeva comoda durante le prime fasi essendosi resi conto delle condizioni.
Il vantaggio di Suzuki è iniziato a crescere ad ogni chilometro, ma nessuno era disposto ad andare con lui mentre guidava di 10 secondi nei primi 10 km.  Il campione in carica Yohann Diniz, tuttavia, non poteva  rinunciare al titolo senza combattere e il francese ha raggiunto Suzuki ai 10 km in 49:11.
Il vantaggio della coppia non è durata a lungo, e Diniz è ripiombato nei gruppo nei succesivi chilometri, incapace di eguagliare la calma e la concentrazione di Suzuki.  Il campione olimpico Matej Toth e il messicano Isaac Palma sono stati tra quelli che hanno cercato di inseguire Suzuki durante la prima metà gara, ma nessuno è stato in grado di avvicinarsi.
 
Quando Suzuki ha raggiunto i 20 km in 1:37:35 - circa 21 minuti meno del suo record mondiale per quella distanza - il suo vantaggio era cresciuto a due minuti, mentre il norvegese Havard Haukenes e il cinese Wang Qin formavano il duo di inseguitori.
 
Suzuki ha superato il punto a metà gara in 2:01:07.  Si prospettava un orario di arrivo superiore alle quattro ore, ma Suzuki sembrava ancora composto, non mostrando segni di affaticamento - a differenza di molti altri dietro di lui, che stavano iniziando a perdere anche dal punto di vista tecnico e raccogliere cartellini rossi.
Claudio Villanueva dell'Ecuador ha fatto un breve tentativo per sfidare Suzuki ed è al secondo posto, ma ha presto pagato per la sua mossa stravagante prima di ritirarsi.
 
Nella seconda metà, i cinesi Luo Yadong e Niu Wenbin hanno marciato insieme per passare al secondo e terzo posto, mentre Suzuki ha continuato a guidare. Il suo vantaggio ha raggiunto i 3:34 al punto 35 km.
 
A questo punto, Vieira ha iniziato a fare la sua rimonta e si è trovato al quarto posto dopo che Toth si è ritirato e Haukenes ha dovuto trascorrere cinque minuti nella penalty area.  Il norvegese è stato successivamente squalificato dopo aver raccolto un quarto cartellino rosso.
Dopo aver superato Brendan Boyce (IRK) Evan Dunfee è passato al sesto posto dietro a Maryan Zakalnytskyy, ma era ancora a  due minuti da una posizione medaglia.
Luo è stato il primo della coppia cinese a cedere, permettendo a Vieira di passare al terzo posto.  Niu, tuttavia, a causa di due cartellini rossi doveva stare attento per il resto della gara.
 
Suzuki mostra i suoi primi segni di crisi poco prima di 44 km quando si ferma ai tavoli di rifornimento, rallentando a una marcia regolare.  
Si idrata per bene e riparte. Sarà questa la sua carta vincente, e ben presto torna al suo passo e il suo margine iniziale è abbastanza grande che Niu non riesce a recuperare.
 
Più indietro, Luo ha continuato a lottare ma è stato superato da Dunfee, che ormai stava iniziando a prendere il passo ed era al quarto posto, a circa un minuto da Vieira.
 
Suzuki si ferma di nuovo un giro più tardi e poi di nuovo per la terza volta dopo un altro circuito del circuito di due chilometri lungo la Corniche di Doha. Stessa idratazione e stessa ripartenza. Ma con Niu ora in crisi, Suzuki mantiene facilmente la leadership.
Complimenti allo staff e a Fumio Imamura per aver saputo gestire alla perfezione questi momenti negativi della gara non facerndoli diventare insuperabili.
Suzuki è stato un "primo violino" nell'interpretare il senso della 50km: "resistere, resiostere, resistere".
La parte più entusiasmante della gara però arriva all'ultimo giro quando Vieira ha superato Niu per passare al secondo posto, e poi anche Dunfee ha superato il cinese in piena crisi.   
Però Suzuki era troppo lontano e ha tagliato il traguardo in 4:04:20.
 
Suzuki si è spostato sulla 50 km proprio all'inizio di quest'anno, avendo avuto fortune alternanti sulla 20 km nell'ultimo decennio.  
Dopo un periodo di infortuni di due anni dal 2016-2017, è tornato in azione lo scorso anno e ha raggiunto la massima forma nel 2019, culminando nel suo primo titolo mondiale senior.
 
Vieira ha preso la medaglia d'argento in 4:04:59, finendo con solo tre secondi di vantaggio sulla medaglia di bronzo Dunfee.
Dunfee ha riscritto la storia della marcia in Canada e ha reso omaggio ai suoi ex compagni di allenamento, la medaglia di bronzo del mondo 20 km 2015 Ben Thorne e il detentore del record nazionale di 20 km Inaki Gomez.  "Questa medaglia è tanto loro quanto la mia", ha detto Dunfee, che ha compiuto 29 anni sabato (28).  “Abbiamo fatto così tante cose insieme.  Il mio allenatore Gerry Dragomir e io siamo stati insieme per 19 anni, quindi è bello ottenere finalmente questa medaglia.  Questo appartiene a così tante persone. "
Niu e Luo hanno concluso quarto e quinto rispettivamente in 4:05:36 e 4:06:49.  L'irlandese Brendan Boyce ha camminato sulla luna oltre la linea per piazzarsi sesto in 4:07:47.
 
Il campione del mondo spagnolo 1993 Jesus Angel Garcia - che, a 49 anni, era alla sua  13esima presenza ai Campionati del Mondo - è arrivato ottavo in 4:11:28: un monumento, per tutti, in particolare per l'insegnamento lasciato alle giovani leve. Dietro a lui un nutrito gruppo di venticinquenni tra i quali colui che è arrivato più vicino allo spagnolo è stato Maryan Zakalnytskyy a 60". Gli altri con ritardi di 11 minuti e oltre se non avevano abbandonato la gara.

La storia della 50km forse si concluderà con questa torrida gara degna di una infernale bolgia dantesca o di una fornace di vetri di Murano. 
Ma averla vissuta fino all'ultimo con un quarantatreenne sul secondo gradino del podio e un quasi cinquantenne come finalista, lascia un senso di piacere agli innamorati della specialità. Non poteva essere fine migliore !
A proposito: aguri di buon compleanno anticipati (17 ottobre) al 
"hombre de mármol e per gli amici Chuso"  e grazie per quello che ci hai lasciato.
 
 
 

 

 

 

 

20 km uomini

 
 
 


Quello che due settimae fa sarebbe sembrato impossibile si è avverato.

Il Giappone ha completato la 20km maschile ai Campionati mondiali di atletica leggera di Doha 2019 con  una seconda vittoria dipo quella di Yusuke Suzuki sulla 50km grazie ad una prestazione imponente del leader mondiale Toshikazu Yamanishi.

Il 23enne occhialuto ha preso il controllo della gara attorno agli 8km ed il suo vantaggio non non è mai stato messo in discussione mentre domava il caldo e l'umidità per andare a cogliere l'oro in 1:26:34.
Vasily Mizinov, l'atleta neutrale autorizzato, ha vinto l'argento con un'ultima frazione di 5km di 20:53. Perseus Karlstrom, che aveva lanciato una forte sfida nel terzo quarto della gara andando vicino a Yamanishi (16"), ha conquistato il bronzo in 1:27:00.
 
 
La gara
 
Il gruppo di 52 uomini è partito alle 23.30 sulla Corniche, coprendo i 20 giri da 1km mentre la temperatura era di 32°C e l'umidità del 73%.
 
 
5km
 
I partenti hanno adottato un approccio cauto, coprendo i primi 5 km alle 22:25 guidati dalla medaglia di bronzo olimpica australiana Dane Bird-Smith.
Dietro a lui altri 20 atleti tra i quali tutti i favoriti per la vittoria
 
 
 
 
 
 
Tra i 5km ed i 10km
 
 
Le prime mosse significative sono state fatte dal campione del mondo 2016 U20 nei 10.000m marcia su pista, Callum Wilkinson (GBR).
Successivamente Wang Kaihua (CHN) vincitore dei Giochi Asiatici è andato in testa a fare l'andatura ed  ha lasciato per un paio di giri il gruppo ad una distanza di circa 40-50 metri, 
A questo punto di gara il gruppo di testa era composto da Wang Kaihua (CHN), Koki Ikeda (JPN), Massimo Stano (ITA), Callum Wilkinson (GBR) e Toshikazu Yamanishi, che all'inizio dell'anno ha registrato il quarto tempo più veloce della storia con un tempo di 1:17:15 ottenendo il titolo asiatico. E'  stato proprio Yamanishi il primo a rispondere alla spinta dell'atleta cinese.
 
La metà gara è stata raggiunta in 46:06 da Yamanishi - che non mostrava alcun segno di angoscia e fatica - a circa 17 secondi di distanza dal gruppo di inseguitori, che ora includeva anche la turco Salih Korkmaz, la medaglia d'argento europea U23 che li aveva raggiunti da poco.
 
Nel frattempo erano già finiti per due minuti nella Penalty Zone José Alejandro Barrondo (GUA) e José Leyver (MEX) che saranno successivamente squalificati.
 
 

Tra i 10km ed i 15km
 
 
Il giapponese, che potrebbe essere uno dei nomi di spicco delle Olimpiadi di Tokyo 2020, continua per i  prossimi 2km  con i seguenti parziali: 4:20-4:21. La sua andatura è però rallerntata dai 4:15/km che aveva sfoderato quanto aveva superato Wang Kaihua agli 8km e che aveva mantenuto per ancora un giro ha tenuto un vantaggio di 13 secondi su un gruppo contenente il cinese, Karlstrom, Stano e Ikeda. 
Magistralmente guidato dal suo team ad ogni rifornimento cambia la sua "collana ghiacciata" e l'analogo cappellino e beve.
 
 
 
 
A 12km il vantaggio di Yamanishi è ridotto a 12 secondi, ma qui scatta il primo fatto importante della gara.
 
La giuria che aveva già sanzionato con due red cards nel giro precedente sia Caio Bomfin che Massimo Stano costringe quest'ultimo a scontare due minuti nella Penalty Zone a seguito di tre cartellini rossi per mancanza di contatto.
In calce a questa news le sue dichiarazioni all'arrivo: una sintesi cruda e spietata, ma che certamente gli fa onore.

 
L'atleta giapponese conntinua con il suo passo e passa ai 15 km (1:05:28) cun un vantaggio che è tornato ad essere di 15 secondi.
 
 
 
 
 
Dietro a lui: Perseus Karlstrom che copre il 15° km di in 4:07  (1:05:43) con un netto vantaggio di 12 secondi su Salih Korkmuz, che ora è terzo (1:05:55).
 
Anche Caio Bomfin (BRA) riceve la terza red card e sconta la sua penalità di 120 secondi, mentre José Carlos Mamani (PER) viene anche squalificato dopo esser stato fermato nella zona di penalità.
 
 

Ultimi 5km
 
 
Perseus Karlstrom ha brevemente sperato di poter colmare il divario sul leader poichè ai 16 km il vantaggio si era ridotto a 13 secondi.
Tuttavia, Karlstrom aveva forzato la sua andatura in modo eccessivo alla ricerca dell'oro e al checkpoint di 18 km - raggiunto in 1:18:03 da Yamanishi con un vantaggio ora di 25 secondi  -  lo svedese doveva ora difendersi da Vasiliy Mizinov (ANA) che lo inseguiva a soli 9 secondi.
 
Tra i 16km e i 17km viene prima fermato nella Penalty Zone e poi squalificato il giro successivo, Callum Wilkinson (GBR), mentre poco prima dei 16km era stato squalificato Jhon Alexander Castaneda (COL). 
 
Ai 19 km Vasiliy Mizinov, che ormai ci ha abituato a questi finali molto veloci (4:07 tra i 18km e i 19km), come accadde analogamente ai Campionati Europei U23 di Gavle 2019, è saldamente in seconda posizione e l'ordine delle medaglie, salvo eventuali ulteriori interventi da parte dei giudici di gara, è ormai determinato.
 
In splendida solitudine, e pochi minuti prima dell'1:00 ora locale, Tosikazhu Yamanishi ha terminato i 20km della gara in 1:26:34. 
Dal doppio trionfo della Spagna a Stoccarda 1993 quella di ieri è la prima volta nella quale una nazione ha conquistato entrambi i titoli nella marcia uomini in un Campionato Mondiale (allora toccò a Valentin Massana nella 20km e a Jesus Angel Garcia Bragado nella 50km).
 
 
 
 
 
 
Mizinov è stato premiato con l'argento in 1:26:49 con Karlstrom (1:27:00) che ha rivendicato la prima medaglia della Svezia da quando Madelin Svensson ha conquistato i 10 km d'argento delle donne nel 1991.
 
Dietro il podio, Christopher Linke (GER), che era nono a metà gara, ha concluso con forza al quarto posto in 1:27:19. Salih Korkmaz ha ottenuto il miglior piazzamento (5°) in assoluto per la Turchia in una gara di marcia ai Campionati del Mondo (1:27:35) con Tom Bosworth (GBR) che è riuscito nella stessa impresa per il suo paese con il settimo posto (1:29:34). In mezzo alla coppia c'era il secondo marciatore giapponese, Koki Ikeda, che ha terminato la gara in 1:29:02.
 
Dei 52 principianti, un totale di 40 uomini hanno completato la gara. Sette concorrenti non hanno terminato e cinque marciatori sono stati squalificati, mentre altri tre (Bonfim, Stano e Zimmermann sono stati solamente penalizzati di 2 minuti) ma sono riusciti a terminare la gara.
 
 
 
Brevi considerazioni statistiche
 
 

Sembrerebbe che il baricentro della marcia mondiale si sia spostato dall’Europa all’Asia.

 

Su quattro medaglie d’oro disponibili nelle quattro prove, le due delle donne sono andate alla Cina mentre il Giappone si è aggiudicato quelle degli uomini.

Delle altre otto (quattro argenti e quattro bronzi), tre nuovamente sono andate alla Cina nelle donne, una all’Italia nelle donne, mentre, negli uomini, una ciascuna è stata vinta dal Portogallo, Canadà, Svezia e Russia (il cui atleta ha gareggiato come neutrale).

 

Solo un terzo del pacchetto complessivo delle medaglie è stato vinto da atleti Europei, mentre quelli dell’Asia ne hanno raccolte per ben due terzi, ma con solamente due Paesi: Cina e Giappone.

 

A livello maschile sono emersi nella 20km nuovi Paesi quali la Turchia, del selezionatore Mustafa AkyavaÅŸ, con quello stesso Salih Korkmaz che a Gavle aveva conteso l’oro europeo U23 fino all’ultimo a Vasiliy Mizinov.

I due oro e argento U23 europei di Gavle, si sono riproposti a Doha e assieme a Perseus Karlstrom, Christopher Linke e Tom Bosworth, unici europei nei primi otto.

Nella 20km donne la gara è andata ancora peggio per le atlete Europee che hanno piazzato nelle prime otto solamente Maria Perez (ESP) .

 

Per contro le due 50km hanno visto nei primi otto un sostanziale equilibrio (50%).

Quella maschile grazie soprattutto all’argento di Joao Vieira (43 anni) e all’8° posto di Jesus Angel Garcia Bragado (50 anni fra qualche giorno), quella femminile grazie al bronzo di Eleonora Anna Giorgi (ITA), alle due Ucraine (Olena Sobchuk e Khrystyna Yudkina) e a Julia Takacs (ESP).

 

 

Considerazioni su alcuni commenti ascoltati in TV

 

Abbiamo infine ascoltato nell'emittente Italiana dedicata allo sport dei commenti di invitati, a nostro parere, decisamente fuori luogo in particolare sulla giuria internazionale.


Non li comprendiamo, e soprattutto, come italiani, ce ne dissociamo e non li accettiamo. 
Sentir parlare di "Omicidio sulla Corniche", come se avessimo appena assistito alla visione del film giallo di Agata Christie, "Assassinio sull'Orient Express", è mancanza assoluta di obiettività e fa il male della specialità.


Il vittimismo italico ancora una volta prevale sul buon senso, sul fair play e sul racconto corretto della realtà.
Proprio ieri nel nostro articolo sul fair play avevamo scritto quanto segue:


Nella marcia sui campi di atletica e sulle strade dovremmo venir educati fino da giovani al rispetto dell’avversario ed al rapporto con i giudici: in questo sport se il verdetto è una squalifica o una sosta, ancorché lunga, nella Penalty Zone non puoi urlare in faccia all’arbitro le tue ragioni come purtroppo spesso avviene nel calcio.

Se tu, o il tuo allenatore, chiederete le motivazioni dopo la gara, certamente capirete che magari quei tre bigliettini rossi erano accettabili, il che significa rimboccarsi le maniche per il futuro. 

 

Comprendiamo il tifo per l'atleta del proprio paese, ma non possiamo accettare che l'errore non sia mai del nostro atleta, ma sempre degli altri (la giuria di turno).
Questo purtroppo è un fardello negativo e molto pesante che abbiamo nel nostro DNA e ce lo portiamo dietro da Sydney 2000.
Forse sarebbe bene ricordare momenti in cui squalifiche altrui ci avevano aperto un'autostrada verso le medaglie più pregiate: Barcelona 1992, Stoccarda 1993, Goteborg 1995, Edmonton 2001, Almeria 2005.

 

Credeteci, chi fa sport e mastica di marcia in giro per il mondo, sa che non funziona così !

Forse sarebbe il caso che l'imparassimo anche noi !

 

 

 

Le dichiarazioni di Massimo Stano nel dopo gara: clicca qui

 

 

 

 

Il video completo della 20km uomini (BBC): clicca qui

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

(English version)

 

 

50km men

 

 

History was made in more ways than one in the men’s 50km race walk at the IAAF World Athletics Championships Doha 2019 as Saturday (28) merged into Sunday (29).
Yusuke Suzuki became the first Japanese race walker to win a world title, making a bold move in the early stages to build a lead that largely went unchallenged.
Portugal’s Joao Vieira, making his 11th World Championships appearance at the age of 43, came through to finish second, becoming the oldest medallist ever at the World Championships.
And a fast-finishing Evan Dunfee took bronze – nearly catching Vieira before the line – to become Canada’s first ever medallist in the 50km race walk.

But, as ever with the 50km race walk, it wasn’t an uneventful race.

 

Suzuki made an early move, striding into the lead after just a couple of minutes while most of the rest of the field were content to take it easy during the early stages while they got a feel for the conditions.

Suzuki’s lead started to grow with each kilometre, but no one was willing to go with him as he led by 10 seconds through the first 10km. Defending champion Yohann Diniz, however, wasn’t going to relinquish his title without a fight and the Frenchman caught up with Suzuki at 10km, reached in 49:11.

The share of the lead didn’t last long, though, and Diniz dropped back down the field over the next few kilometres, unable to match the calm and focused Suzuki. Olympic champion Matej Toth and Mexico’s Isaac Palma were among those who tried to pursue Suzuki during the first half but no one was able to get close.

 

By the time Suzuki reached 20km in 1:37:35 – some 21 minutes shy of his world record for that distance – his lead had grown to two minutes, while Norway’s Havard Haukenes and China’s Wang Qin formed the chase duo.

 

Suzuki passed through the half way point in 2:01:07. It may have suggested a finishing time outside four hours, but Suzuki still looked composed, showing no signs of fatigue – unlike several others behind him, who were either starting to drop out or losing form and picking up red cards.

Ecuador’s Claudio Villanueva made a brief bid to challenge Suzuki and breezed through the field into second place, but he soon paid for his extravagant move and dropped back down the pecking order before eventually withdrawing.

 

In the second half, China’s Luo Yadong and Niu Wenbin worked together to move into second and third place while Suzuki continued to lead, looking every bit the potential champion as his lead peaked at 3:34 at the 35km point.

 

By this point, Vieira had started to make his move and found himself in fourth place after Toth withdrew and Haukenes had to spend five minutes in the pit lane. The Norwegian was later disqualified after picking up a fourth red card.

Having tracked Ireland’s Brendan Boyce for much of the way, Dunfee moved into sixth place behind European champion Maryan Zakalnytskyy but was still the best part of two minutes shy of a medal position.

Luo was the first of the Chinese duo to struggle, allowing Vieira to move into third place. Niu, however, was sitting on two red cards and so had to be careful for the remainder of the race.

 

Suzuke showed his first signs of stress just before 44km when he stopped at the fuelling tables, slowing to a regular walk. But he soon got back into his stride and his leading margin was big enough that Niu barely made a dent on it.

Further back, Luo continued to struggle and was passed by Dunfee, who by now was beginning to pick up pace and was in fourth place, about a minute behind Vieira.

Suzuki stopped again one lap later and then again for a third time after another circuit of the two-kilometre loop along Doha’s Corniche. But with Niu now in trouble, Suzuki remained a comfortable leader.

 

The most significant moves of the race came on the final lap as Vieira overtook Niu to move into second place, then Dunfee went past the Chinese race walker. Out in front, though, Suzuki was away and clear and crossed the finish line in 4:04:20.

The 31-year-old had moved up to the 50km just earlier this year, having had mixed fortunes at 20km over the past decade. He was a distant 39th at the 2009 World Championships, just missed out on a medal in 2011, placed 12th in 2013 having set a national record earlier in the year, and then failed to finish in 2015, just months after breaking the world record.

After a two-year injury spell from 2016-2017, he returned to action last year and reached top form in 2019, culminating in his first senior global title.

“Finally, I got the gold I’ve been dreaming about for so many years,” said Suzuki. “I couldn’t compete for the past three years, but today was my moment of glory.”

 

Vieira held on to take the silver medal in 4:04:59, finishing just three seconds ahead of bronze medallist Dunfee.

Dunfee pointed to Canada’s race walking history and paid tribute to his former training partners, 2015 world 20km bronze medallist Ben Thorne and national 20km record-holder Inaki Gomez. “This medal is as much theirs as it is mine,” said Dunfee, who turned 29 on Saturday (28). “We did so many things together. My coach Gerry Dragomir and I have been together for 19 years, so it’s nice to finally get this medal. This belongs to so many people.”

Niu and Luo finished fourth and fifth in 4:05:36 and 4:06:49 respectively. Ireland’s Brendan Boyce moonwalked over the line to place sixth in 4:07:47.

 

Spain’s 1993 world champion Jesus Angel Garcia – who, at 49, was making a record 13th appearance at the World Championships – finished eighth in 4:11:28.

 

 

 

 

 

 

 

50km men

 

 

 

 



(from IAAF web-site by Steve Landells)

 

Japan completed a glorious men’s race walking double at the IAAF World Athletics Championships Doha 2019 courtesy of a commanding performance by world leader Toshikazu Yamanishi.
The bespectacled 23-year-old seized control of the race between 7-8km and never relinquished his advantage as he tamed the hot and humid conditions to strike gold in 1:26:34.
Vasily Mizinov, the authorised neutral athlete, stormed home with a final 5km split of 20:53 to grab silver. Perseus Karlstrom, who mounted a strong challenge in the third quarter of the race to close Yamanishi, earned Sweden its first men's race walking medal at a World Championships by taking bronze in 1:27:00.
 
The 52-man field set out on Friday (at 11.30pm) on the Corniche, covering 20 one-kilometre loops in temperatures of 32C and 73% humidity.
Sensibly the field adopted a cautious approach, covering the first 5km in 22:25 led by Australia’s Olympic bronze medallist Dane Bird-Smith.
 
 

 
 
 
The first significant moves were made by Great Britain’s 2016 world U20 10,000m race walk champion Callum Wilkinson and China’s Asian Games champion Wang Kaihua, who opened up a handy gap on the field just beyond quarter distance.
Wang had opened up a 40-metre advantage but Yamanishi, who earlier this year recorded the fourth fastest time in history with a 1:17:15 clocking to land the Asian title, was first to respond to the Chinese athlete’s thrust.
 
The Japanese race walker, who could be one of the star names at the Tokyo 2020 Olympics, put together back-to-back 4:15 kilometre splits to glide past Wang and by 9km held a 13-second lead on a group containing the Chinese race walker, Karlstrom, Italian record-holder Massimo Stano and Koki Ikeda of Japan, the 2018 IAAF World Racing Walking Team Championships gold medallist.
Half distance was reached in 46:06 by Yamanishi – who was showing no sign of distress – some 17 seconds clear of the chasing pack, which now also included Turkey’s Salih Korkmaz, the European U23 silver medallist.
 
By 12km Yamanishi’s advantage had been trimmed to 12 seconds, although Stano’s bid for a medal was over as he was forced to serve two minutes in the Penalty Zone following three red cards.
 
 

 
 
 
 
The Japanese athlete walked relentlessly on and by 15km (1:05:28) the lead was back up to 15 seconds. Behind, Karlstrom put the hammer down following a 4:07 one kilometre split to open up a clear 12-second advantage on Korkmuz, who now held third.
 
The 29-year-old Swede briefly offered hope he could bridge the gap on the long-time leader and at 16km the advantage was reduced to 13 seconds.
However, Karlstrom had over-exerted himself in pursuit of gold and by the 18km checkpoint – reached in 1:18:03 by the Japanese athlete – his lead was now 25 seconds and the Swede had a flying Mizinov just nine seconds adrift.
 
By 19km the authorised neutral athlete had moved into second and the medal order – barring any late calls by the race walking judges – was determined.
In splendid isolation and just a few minutes before 1am local time he completed the 20km in 1:26:34. It was the first time since Spain's double triumph in 1993 that one nation had snared both men’s race walking titles at a World Championships.
 
 
 

 
 
 
Mizinov was rewarded with silver in 1:26:49 with Karlstrom (1:27:00) claiming Sweden’s first race walking medal since Madelin Svensson grabbed the women’s 10km silver in 1991.
Yamanishi was delighted to claim a second race walking gold for Japan in Doha and even consulted the 50km winner Yusuke Suzuki in preparation of the challenge ahead.
“It was good and helpful for me to receive some advice from Suzuki," he said. "I used a towel around my neck, and it made the race a bit easier. When I started to speed up after 7km I expected athletes to follow me. I was surprised and lucky nobody did. I wanted to walk faster in the final 3km but it was impossible. I hope this medal will give me a lot more confidence for Tokyo.”
 
Behind the podium finishers, Germany’s Christopher Linke, who was ninth at halfway, finished strongly to place fourth in 1:27:19. Korkmaz produced a best ever finish for Turkey at a World Championships race walk in fifth (1:27:35) with Great Britain’s Tom Bosworth achieving the same feat for his country in placing seventh (1:29:34). Sandwiched between the pair was the second Japanese race walker, Ikeda, in 1:29:02.
 
Of the 52 starters, a total of 40 men completed the race. Seven competitors did not finish and five race walkers were disqualified.
 
 
Steve Landells for the IAAF